Biotecnologie
I Dispositivi di Biorisonanza: un Nuovo Modo di Prendersi Cura della Salute

La salute è una delle cose più importanti nella vita di ognuno di noi. Tuttavia, con lo stile di vita frenetico che conduciamo, spesso non riusciamo a prenderci cura di noi stessi come vorremmo. Ecco dove entrano in gioco i dispositivi di biorisonanza. Questi dispositivi innovativi utilizzano tecnologie avanzate per aiutare il corpo a rigenerarsi, aumentare l’energia e migliorare la salute in modo naturale.

I dispositivi di biorisonanza funzionano inviando segnali elettromagnetici a livello cellulare, che aiutano a equilibrare e a riequilibrare le funzioni del corpo. Questi segnali sono specificamente progettati per risuonare con le frequenze naturali del corpo, aiutando così a ridurre lo stress, aumentare la vitalità e migliorare la salute in generale.

Una Soluzione per la Vita Moderna

La vita moderna è piena di fonti di stress, come il lavoro, la famiglia e le relazioni. Questo stress può portare a una serie di problemi di salute, come la depressione, l’ansia e la fatica. I dispositivi di biorisonanza possono aiutare a ridurre lo stress e a migliorare la salute in generale. Inoltre, questi dispositivi sono facili da usare e possono essere utilizzati ovunque, anche durante il lavoro o durante lo sport.

Benefici per Sportivi e Anziani

Gli sportivi possono trarre vantaggio dall’utilizzo dei dispositivi di biorisonanza per aumentare la loro performance sportiva. Questi dispositivi possono aiutare a ridurre il rischio di infortuni e aumentare la velocità di recupero dopo l’allenamento. Inoltre, gli anziani possono trarre grandi benefici dall’utilizzo dei dispositivi di biorisonanza, come la preservazione della mobilità, l’aumento dell’energia e la forza e il supporto per la salute in generale.

Un Supporto per il Benessere Generale

I dispositivi di biorisonanza sono una soluzione ideale per chi cerca un modo naturale per migliorare la propria salute e benessere. Questi dispositivi possono aiutare a contrastare gli effetti negativi dell’elettrosmog, favorire la riduzione dello stress, aiutare il rilassamento e fornire una vitalità complessiva ottimale.

Puoi acquistare i nostri dispositivi nel nostro negozio on line

Se invece vuoi avere maggiori informazioni in merito al loro utilizzo ti preghiamo di visitare il sito del Gruppo iPanacea – Sito ufficiale : https://ipanacea.it/

Alimentazione Benessere
Rhodiola Rosea: cos’è e a cosa serve?

La Rhodiola Rosea è una pianta più comunemente nota come Golden root, o radice d’oro in italiano, facente parte della più ampia famiglia delle Rosaceae. Questa cresce nel Nord America (nelle zone di Alaska, catene montuose negli Stati Uniti e Canada), Nord Europa e in Asia, solitamente in Mongolia ed in Siberia, in zone montuose e ad altitudini piuttosto elevate. La pianta della Rhodiola Rosea è riconoscibile per via di una base legnosa che va ramificandosi in diverse foglie che lasciano capire la propria provenienza.

Infatti, quelle a forma prevalentemente allungate provengono da zone meridionali mentre, in via più generale, sono presenti foglie dentate con fiori di colori che variano da tonalità vicine al giallo ed il verde sino al rosso o rosa. Quanto ai frutti, questi sono di dimensioni piuttosto contenute non avvicinandosi nemmeno al centimetro di grandezza e sono soliti essere di un colore scuro, vicino al marrone.

Le Proprietà

Le varie potenti e funzionali proprietà della Rhodiola Rosea sono riconducibili ai principi attivi in essa contenuti. Nella pianta sono infatti presenti polifenoli, flavonoidi, acidi organici, tannini e glucosidi (tra i quali il più rilevante risulta essere il salidrosalide, composto più attivo). Assumere queste sostanze accelera e favorisce la produzione di dopamina, serotonina ed adrenalina da parte del proprio organismo, potenziando peraltro anche diverse doti intellettive, funzioni legate al metabolismo e svolgendo importanti funzioni con effetti antidepressivi.

Per meglio inquadrare la Rhodiola Rosea la si può accostare a piante come il Ginseng, in quanto è utile a stimolare il fisico in situazioni di stress, sia questo di genere fisico o mentale, risultando piuttosto importante per adattare l’organismo a diverse situazioni e favorire così una migliore e più accurata gestione delle energie a disposizione. Così facendo si sprigionano le proprietà atte a stimolare le difese immunitarie, fornendo importanti apporti energetici al copro e combattendo così la stanchezza di esso.

Generalmente si può dunque dire che la Rhodiola Rosea annoveri tra le sue proprietà quelle di antistress, antidepressivo ed ansiolitico, oltre a contrastare stanchezza ed insonnia e potenziare le funzioni cognitive dell’organismo.

Gli usi della Rhodiola Rosea

Gli utilizzi della Rhodiola Rosea sono spesso riconducibili in ambiti vicini alla fitoterapia in quanto droga adattogena, per via delle già citate funzioni riconducibili a quelle del ginseng e dell’eleuterococco. In base ai principi attivi presenti nei vari estratti di Rhodiola si può ricavare la più corretta dose giornaliera da assumere. Riguardo questo tema sono stati svolti diversi studi approfonditi, i quali hanno individuato in dosi tra i 100 ed i 170 milligrammi giornalieri la dose più consona.

È stato spiegato come basandosi sulla struttura esterna della pianta sia possibile risalire alla sua provenienza, analizzando dunque forma e colori di foglie e frutti. Per le piante provenienti dal Nord dell’Asia, ad esempio, si è notato come viga particolare concentrazione di rosavina e rosina, mentre invece in piante derivanti da zone più vicine all’India la concentrazione di alcol feniletilico sia più alta. Ciò lascia intendere come il consumo debba essere soppesato anche in base alla provenienza delle piante stesse.

Oltre ai concentrati ed agli estratti di Rhodiola, questa può essere assunta anche come alimento. Solitamente infatti foglie e frutti sono consumabili cotti, o crudi, abbinandoli come si è soliti fare con gli spinaci, salvo in alcuni casi essere utilizzabili anche in piatti come insalate miste.

L’ambito tricologico ed il recupero funzionale

Tra le varie funzioni ed utilizzi possibili riguardanti la Rhodiola Rosea troviamo anche quelli riguardanti tricologia ed il recupero funzionale. Nel primo caso, trattando di un ambito legato a cute e capelli, una accurata assunzione di Rhodiola può portare benefici per quanto concerne la crescita naturale del capello e contrastarne la caduta. La pianta va infatti ad agire su fino a sedici diversi bersagli biologici coinvolti direttamente nel ciclo di vita del capello, aiutando così a combattere diverse problematiche legate ad esso.

Per quanto riguarda il recupero funzionale invece, la Rhodiola viene spesso utilizzata anche in ambito sportivo. Questa contribuisce infatti alla produzione di ATP (adenosina trifosfato) all’interno dei mitocondri. Considerando che una maggior concentrazione di ATP nell’organismo conferisce maggiore energia allo stesso, si può dire che la Rhodiola sia utile per aumentare l’energia a nostra disposizione, favorendo così il recupero dopo intense attività di esercizio fisico. In ambito sportivo infatti, alcuni studi suggeriscono come l’utilizzo della Rhodiola favorisca il recupero dopo sessioni di sport, essendo infatti utilizzata da vari atleti in diverse categorie sportive, tra le quali il bodybuilding.

Alimentazione Benessere
Piante medicinali ed erboristeria

Le piante medicinali, o piante officinali, sono erbe che tra le loro caratteristiche presentano dei principi attivi in grado di curare o migliorare la situazione di salute della persona. Secondo alcuni studi, queste erbe non possono sostituirsi totalmente ai trattamenti medici tradizionali, ma se integrate anche con un’alimentazione sana e delle abitudini consone, possono aiutare il nostro corpo a funzionare al meglio. Esistono due modi per utilizzare le piante medicinali: il metodo tradizionale e la fitoterapia. Attraverso il metodo tradizionale, l’uomo non riesce ad estrarre direttamente il principio attivo della pianta, ma la utilizza in maniera grossolana cercando di trarne più benefici possibili. Con la fitoterapia invece, l’uomo è in grado attraverso la scienza e dei trattamenti di estrarre il cuore della pianta, che contiene il principio attivo, e sfruttarlo al 100% per l’uso terapeutico.

 

Erboristeria e gestione dello stress

 

Tra le tante patologie di cui l’uomo soffre ormai da anni, lo stress è considerato da molti il “male del secolo”. Un malessere che spesso e volentieri è difficile da decifrare e da diagnosticare, e che causa problemi a ognuno di noi giornalmente. Nel corso della storia dell’uomo, anche se non si conosceva a fondo lo stress, si è sempre usata l’arte dell’erboristeria per avere effetti benefici in relazione a questa patologia. L’utilizzo delle piante medicinali, anziché della medicina tradizionale, è importante in questo caso perché evita l’assunzione di medicine che spesso possono dare dipendenza e assuefazione. Tra le piante più usate per la gestione dello stress in maniera naturale, le più conosciute sono senza dubbio la Passiflora e la Valeriana, entrambe erbe che rientrano nella famiglia dei “calmanti” naturali e che spesso vengono utilizzati anche in giovane età da studenti o lavoratori stressati. Anche la Rodiola, la Griffonia e l’Avena agiscono come tranquillanti naturali e danno modo a chi ne fa utilizzo di gestire la propria situazione di stress senza abusare di medicinali che possono a volte aumentare i problemi invece che diminuirli. In questo modo, attraverso anche l’integrazione di un’alimentazione adatta al nostro corpo, possiamo combattere facilmente questo disagio.

 

L’importanza dell’assunzione di magnesio e taurina

 

Esistono degli agenti nel nostro organismo, senza i quali il nostro corpo non riuscirebbe a combattere le situazioni di stress in maniera efficace. Si parla in particolare di Magnesio e Taurina, che unite insieme riescono a contrastare le reazioni eccessive dell’organismo esposto a lungo a situazioni di stress. Il Magnesio gioca un ruolo fondamentale nell’uomo, poiché aiuta a diminuire la sensazione di stanchezza e aumenta la produzione di energia nelle situazioni in cui lo stress ha avuto la meglio. Scientificamente parlando, quando il nostro corpo è sottoposto ad agitazione, viene rilasciata l’adrenalina, un enzima che nell’immediato dà la sensazione di renderci invincibili, ma che a lungo andare contribuisce all’eliminazione del Magnesio dal nostro organismo. Tra i paesi più industrializzati è molto diffusa la mancanza di Magnesio, a causa di un’alimentazione sbagliata che si è venuta a creare nel corso degli anni, per questo è importante assumerlo in maniera naturale, per riequilibrare tutto il funzionamento del nostro organismo.

 

Un altro elemento fondamentale per il nostro corpo è la Taurina. Un enzima capace di aumentare le prestazioni fisiche e mentali quando ci si trova sotto pressione e sotto stress in qualsiasi situazione. Infatti, tantissimi atleti professionisti utilizzano integratori o bevande che contengono Taurina proprio per migliorare anche nell’immediato, quando devono svolgere attività fisica. Inoltre, risulta molto importante assumerla, per via delle sue proprietà antiossidanti, che proteggono le cellule dai danni procurati proprio dallo stress ossidativo. L’importante, come per ogni cosa, è ricordare che è sconsigliato assumere la Taurina in quantità eccessive, soprattutto in gravidanza o in fase di allattamento, per non incorrere in problemi nel nostro organismo.

 

Seremind di Ipanacea

 

Un aiuto concreto per l’assunzione di queste due sostanze in modo sicuro, ci arriva direttamente da Ipanacea, una società che propone beni e servizi per il benessere e la salute fisica e mentale della persona. Troviamo infatti “Seremind”, un integratore alimentare a base di Magnesio e Taurina, che consente al nostro organismo di assumerle in quantità e dosi adeguate al nostro organismo. Per ulteriori informazioni su questo prodotto, visita il seguente link: https://ibenesseresalute.it/product/seremind-2/

Alimentazione Benessere
Cosa sono le piante officinali?

Le piante officinali, chiamate anche erbe medicinali o erbe mediche, sono delle piante che presentano delle proprietà specifiche o dei principi attivi in grado di donare benefici in termini di salute a chi ne fa utilizzo.

 

Nello specifico, le piante officinali sono quelle piante che possono essere lavorate in “officina” e quindi raffinate per aumentare l’effetto dei principi attivi. Le sostanze attive in questo tipo di erbe possono trovarsi in diverse parti, dalla corteccia, alle foglie, fino alle gemme e i fiori, e possono essere utilizzate per impacchi, infusi o anche creme naturali da applicare direttamente sul corpo.

 

Quali sono le piante officinali più richieste?

 

Nel mercato odierno, sono diversi gli usi che le persone fanno delle piante officinali, motivo per cui la loro richiesta è esponenzialmente aumentata negli ultimi anni. Tra le erbe medicinali più richieste, troviamo senza dubbio l’anice, il cumino e il finocchio, utilizzate spesso insieme in infusi o tisane specialmente dalle donne in fase di allattamento.

 

I fiori di tiglio e il sambuco sono invece utilizzati per prevenire raffreddori o malanni stagionali, mentre l’arnica è molto comune tra chi vuole curare infiammazioni di vario genere, oltre ai grandi classici camomilla e valeriana, calmanti naturali per le persone più stressate.

 

Il mercato delle piante officinali negli ultimi anni ha subito un aumento incredibile, tanto che per alcuni produttori coltivatori è diventato un vero business.

 

Quali sono le piante officinali che aiutano l’apparato digerente?

 

Per evitare l’utilizzo di medicinali per lo stomaco o l’intestino, che spesso e volentieri possono solo aggravare una situazione già compromessa dell’apparato digerente, molte persone ricorrono all’utilizzo delle piante officinali per risolvere questi problemi in maniera del tutto naturale.

 

Questa tipologia di erbe, è detta “carminativa”, e ha la funzione appunto di combattere il gonfiore, la sensazione di peso e anche i bruciori di stomaco, magari in seguito ad un pranzo troppo pesante o a un’alimentazione sbagliata. Tra le varie opzioni più utilizzate troviamo l’anice, il cumino, il finocchio, il coriandolo, l’aneto, la menta e la salvia.

 

Queste piante in particolare riescono ad ostacolare l’azione putrefattiva dell’intestino grazie ai loro oli essenziali e principi attivi. Non è un caso, infatti, che anche molti liquori, spesso assunti dopo i pasti abbondanti, presentino tra i loro ingredienti alcune di queste erbe, come ad esempio la Genziana o anche il Mirto, tra i più diffusi sulle tavole degli italiani.

 

L’abitudine di assumere tisane o digestivi naturali giornalmente può aiutare a riequilibrare l’assetto del nostro apparato digerente, e agevolare i processi di digestione.

 

Le proprietà delle piante officinali che aiutano l’intestino

 

I problemi più comuni che il nostro intestino può subire nel corso della nostra vita sono da ricercare soprattutto nelle abitudini sbagliate nella vita di tutti i giorni. Su tutti, la stitichezza e la diarrea sono le più comuni, e risolvere questi problemi in maniera naturale appare comunque la soluzione migliore. Infatti esistono molte piante officinali in grado di prevenire o curare questi disturbi, grazie ai propri oli essenziali e principi attivi.

Alimentazione
Fabbisogno calorico: quante calorie bisogna assumere?

Per mantenere in salute il proprio organismo è necessario calcolare il proprio fabbisogno calorico. Con questo termine si intende il numero di calorie che il nostro corpo necessita in base alle caratteristiche (come peso, altezza ed età) e in base anche alle attività che si svolgono nella propria vita di tutti i giorni come studio, lavoro, sport o altri hobby. Si tratta di un tema molto importante perché se non si riesce ad assimilare il numero di calorie richiesto dal proprio organismo si rischia di dimagrire eccessivamente o, nel caso in cui si sforasse in modo eccessivo il proprio fabbisogno quotidiano, si potrebbe prendere peso con la generazione di tanta massa grassa.

 

Come calcolare il proprio fabbisogno calorico

Per capire bene a quanto ammonta il proprio fabbisogno calorico esistono diversi metodi, alcuni dei quali si trovano anche online dove basta inserire i propri dati per estrapolare il numero finale. Di certo, molti di questi non tengono esattamente conto di quella che sia la nostra vita nei minimi particolari, perché spesso basta poco per stravolgere l’esito. Innanzitutto, come detto poco prima, è necessario capire del corpo di cui stiamo parlando: peso, altezza, sesso ed età sono le basi da cui si parte per capire bene il metabolismo basale da cui poi si prendono in considerazione gli altri valori.

 

Tra questi è sicuramente fondamentale quello che riguarda lo stile di vita di ogni persona. Chi ha una quotidianità molto sedentaria avrà un fabbisogno calorico decisamente inferiore di chi invece svolge attività sportive di qualsiasi genere. Tra gli sport di maggior dispendio calorico ci sono indubbiamente quelli di fondo, come la corsa, il nuoto o il ciclismo, dove le lunghe distanze e l’alta intensità permettono di bruciare più di 3mila calorie per ogni singola sessione di allenamento. Per questa ragione, chi pratica questi sport, ha il bisogno di mangiare molto proprio per far fronte a questo deficit calorico non indifferente. Questo chiaramente non significa che si possano mangiare grandi quantità di cibo spazzatura: seguire una dieta bilanciata è sempre fondamentale per il benessere complessivo dell’organismo.

 

Perché rivolgersi ad un esperto?

Quando si tratta di salute è sempre auspicabile essere seguiti da un esperto in materia. Tutto ciò vale anche per quanto riguarda il fabbisogno calorico: un nutrizionista, ad esempio, sarà in grado di calcolare alla perfezione la quantità di calorie necessaria al nostro organismo in base a quanto detto prima, ovvero al peso, all’età, al sesso e alle varie attività che si svolgono giornalmente o settimanalmente. Fornirà dunque una dieta adeguata al nostro corpo in modo da avere anche un’alimentazione bilanciata e che soddisfi le esigenze dell’organismo.

 

L’importanza di una sana alimentazione

A tal proposito, è importante parlare delle terre vulcaniche, intendiamo alimenti iconici e prettamente legati a tutte quelle zone geologiche che possiedono dei terreni vulcanici. La dieta mediterranea, ad esempio, famosa e particolarmente seguita in Italia come in tutte le zone costiere dell’omonimo mare, è una derivazione dell’alimentazione vulcanica, comune dei principi a tutti i territori vulcanici del mondo. Infatti è in questi territori che troviamo le popolazioni più longeve. Fra i cibi tipici di quest’ultima possiamo dunque elencare l’olio extravergine d’oliva, in particolare quello delle Volture, in Basilicata, ricco di minerali. Importante nominare anche le mele dell’Etna, conosciute per essere le “mele più alte d’Europa”, che sorgono da un terreno difficile come quello che può trovarsi ai piedi di un vulcano. E ancora, il pomodoro del piennolo del Vesuvio: si tratta di un particolare pomodorino che contiene molto potassio e dalla tipica forma a “pizzo”, spesso utilizzata sulla pizza napoletana o schiacciato sul pane con olio, sale e basilico. In generale, seguendo una dieta vulcanica, si riuscirà a raggiungere il proprio fabbisogno calorico giornaliero

Posturologia
Vertigini da cervicale: quali sono le cause e come riconoscerle

Le vertigini sono dei disturbi molto frequenti nella popolazione, che causano problemi a livello fisico. Questo disturbo potrebbe essere causato da diversi fattori, quali la cervicale o l’apparato vestibolare, che regola l’equilibrio del nostro corpo.

A causa della complessa rete di canali che compongono l’apparato vestibolare, non è sempre facile delineare quali siano le cause delle vertigini, anche se molti studi hanno dimostrato che queste possano essere riconducibili a problemi cervicali.

 

Alcuni scienziati hanno infatti capito nel corso degli anni, che i movimenti del nostro collo, e quindi il malfunzionamento di alcune terminazioni nervose che lo compongono, possono influire sulla comparsa delle vertigini. La comparsa delle vertigini da cervicale può palesarsi in seguito ad alcuni sintomi ben precisi: notare l’ambiente circostante muoversi intorno a sé nonostante si è fermi o addirittura sentire il proprio corpo muoversi. Alcune delle cause principali delle vertigini possono essere i traumi cranici, l’artrosi del rachide cervicale e una possibile ernia del disco.

Come capire se le vertigini sono da cervicale?

Le vertigini da cervicale sono delle sensazioni di alterazione di orientamento e equilibrio, collegate ad una errata attività del movimento del collo. Generalmente, le vertigini da cervicale, sono accompagnate da un forte dolore al collo e a un mal di testa più o meno continuo, tale da causare forti disagi a chi ne soffre. Questa tipologia di vertigine, compare spesso e volentieri in seguito a un evento traumatico come un movimento brusco del collo o un colpo di frusta. In genere le persone affette da vertigini cervicali sviluppano alcuni sintomi: una perdita improvvisa di coordinazione, accompagnata quindi da perdita di equilibrio; il mal di testa e il dolore e ronzio nelle orecchie; nausea e vomito e addirittura difficoltà a concentrarsi in una qualsiasi attività. Per avere certezza del fatto che le vertigini siano effettivamente da ricondurre alla cervicale, è necessario svolgere alcuni esami diagnostici e strumentali come radiografie, angiografie o risonanze magnetiche.

Come faccio a far passare le vertigini da cervicale?

Come per ogni patologia o disturbo, esistono sempre rimedi naturali accompagnati da trattamenti medici. Tra i rimedi naturali figurano:

  • Sdraiarsi o rimanere in una posizione di equilibrio stabile, per alleviare il dolore e soprattutto scongiurare il rischio di cadute
  • Sforzare gli occhi il meno possibile, per cui cercare di tenerli chiusi
  • Attuare uno stato di alimentazione sano e idratarsi il più possibile, per mantenere il corretto funzionamento del nostro corpo
  • Evitare movimenti bruschi e limitarsi a muoversi in maniera fluida per evitare colpi di frusta

Chiaramente, oltre ai rimedi naturali, è consigliato accompagnare le buone abitudini con dei trattamenti medici e delle prescrizioni di farmaci che possono aiutare e alleviare i dolori e i disturbi delle vertigini da cervicale:

  • Miorilassanti come Tizanidina e Ciclobenzaprina
  • Analgesici come Paracetamolo o Ibuprofene
  • Farmaci anti-vertigini

Classificazione delle vertigini da cervicale

Le vertigini da cervicale possono essere classificate in diversi modi, poiché non sempre quando si parla di questo tipo di disturbo si fa riferimento ad una patologia unica:

  • Le vertigini da malattia degenerativa cervicale: sono probabilmente la causa più diffusa di vertigini da cervicale che conosciamo, in quanto possono comparire a causa dell’età e ad un deterioramento della colonna cervicale dovuta ad artrosi
  • La sindrome cervicale di Neri-Barrè-Lieou: si parla di una tipologia molto difficile da individuare, che fa riferimento a uno studio dei primi anni del ‘900, quando gli scenziati in questione reputarono che questa sindrome fosse dovuta a brevi passaggi ischemici nelle strutture cervicali. Spesso viene confusa con altre patologie a causa dei sintomi più comuni come l’emicrania, la cefalea, l’iperestesia corneale e addirittura la depressione.
  • Vertigini associate da colpo di frusta: parliamo di una tipologia di vertigini che avvengono in seguito a traumi della colonna cervicale, quale appunto un movimento brusco del collo o una posizione errata.
  • Bow Hunter’s Syndrome: questa particolare tipologia di vertigine da cervicale si manifesta nei soggetti tra i 60 e i 70 anni di età e presenta sintomi molto diffusi, come la cefalea, l’acufene e alcuni disturbi visivi
  • La Sindrome cervicale da dolore miofasciale: questa particolare tipologia presenta dei disturbi o dei dolori di natura muscolare, spesso accompagnati da dei “trigger point”, ovvero dei punti che attivano un malfunzionamento del nostro corpo

L’importanza della microcircolazione

La microcircolazione è in sostanza la parte più importante della circolazione sanguigna del nostro corpo, poiché si occupa di trasmettere a tessuti e organi tutti i nutrienti necessari al corretto funzionamento di questi, mantenendo quindi il nostro organismo in buona salute.

 

Risulta quindi molto importante, se non fondamentale, cercare in ogni modo di preservare questa funzione, per non incorrere in problemi nel corso degli anni a causa del fisiologico deterioramento del nostro corpo. Per migliorare la microcircolazione, il rimedio più utile è quello di attuare uno stile di vita sano e tenere un regime alimentare adatto e salutare, per permettere a tutte le cellule del nostro corpo di ottenere i nutrienti necessari al corretto funzionamento.

Estetica
Cos’è La mesoterapia?

Nel mondo dei trattamenti estetici, una procedura molto utilizzata e molto in voga è la mesoterapia. Questa tecnica, infatti, permette di recare parecchi benefici alla pelle e all’organismo, a partire dalla lotta contro la cellulite e le rughe, che impegna migliaia di donne ogni giorno, fino ad arrivare alla cura di dolori articolari. Andiamo però a vedere più nel dettaglio in cosa consiste questo trattamento e quando viene applicato.

In che cosa consiste la mesoterapia?

Il termine mesoterapia deriva da mesoderma, ossia lo strato della pelle di media profondità, che può essere, per l’appunto, raggiunto dalle sostanze utilizzate in questo trattamento. Il procedimento prevede l’utilizzo di piccoli aghi, tramite i quali vengono iniettati i farmaci per via intradermica, ossia nello spazio tra l’epidermide e il derma.

 

Rispetto alla classica somministrazione per via sistemica, questa metodologia prevede parecchi benefici, come la rapidità che ci impiega la sostanza curativa ad attivarsi, considerando anche la capacità di diminuire gli effetti collaterali.

 

Questo tipo di somministrazione, però, non può essere utilizzato per terapie che coinvolgono organi interni, ma solo se sono localizzate superficialmente. Durante la mesoterapia, vengono iniettate soluzioni contenenti amminoacidi, vitamine o minerali, ma il contenuto varia a seconda dello scopo e dell’organismo della persona che favorisce del trattamento.

Quali sono i benefici della mesoterapia?

Il campo di applicazione della mesoterapia è molto ampio e, per questo motivo, sono parecchi i benefici che comporta. In generale, questa tecnica permette di eliminare la ritenzione idrica e, quindi, permette all’organismo e alla pelle di disintossicarsi.

 

Questo trattamento può avere uno scopo estetico, quando vengono impiegate delle sostanze lipolitiche o che mirano a ringiovanire la pelle. I difetti che vengono curati sono la cellulite, le rughe e i segni d’invecchiamento, le adiposità distrettuali e le smagliature. Per quanto riguarda, invece, le applicazioni nell’ambito medico, la mesoterapia è indicata per i dolori riguardanti le articolazioni, oltre che l’apparato muscolo-scheletrico.

 

Difatti, sono proprio questi i benefici scoperti dal dottor Michel Pistor nel 1952, colui che viene considerato il pioniere di questa tipologia di terapia. Ad oggi, viene utilizzata in particolare per i microtraumi causati dallo sport, per le osteopatie e per i dolori alle articolazioni. Inoltre, questa procedura è utile per i casi di insufficienza venosa e linfatica.

 

Come spiegato in precedenza, gli effetti collaterali della mesoterapia sono contenuti, dal momento che il farmaco si concentra in un punto circoscritto e non sfocia in altre zone del corpo. Può capitare, comunque, a seguito di un trattamento che compaiano dei pomfi, a causa della rottura di un vaso, ma scompaiono da soli in breve tempo, oppure in alcuni casi la terapia può provocare ecchimosi o una sensazione di bruciore.

Quanto costa una seduta di Mesoterapia

La mesoterapia può essere effettuata solamente in strutture mediche autorizzate e da medici, mentre i centri estetici non hanno il permesso di utilizzare questo tipo di trattamento. Il costo di una seduta varia a seconda di diversi fattori: innanzitutto, la procedura a fini estetici ha costi maggiori rispetto a quella con scopi medici; inoltre, dipende anche dalla zona che deve essere trattata e dalle sostanze prescritte dal professionista, che vengono poi somministrate per via intradermica.

 

In generale, comunque, il costo di una seduta si aggira tra i 50 e i 100 euro, ma spetta ad ogni struttura stabilire il prezzo esatto. Quando si inizia un percorso di questo tipo, per ottenere dei benefici visibili, si intraprende un ciclo di trattamenti, che variano sempre a seconda dell’obiettivo e della risposta dell’organismo.

Trattamento mesoterapico: Enerpulse®

A partire dai benefici delle terapie mesoterapiche, sono state stati studiati metodi e macchinari, in grado di potenziare ancora di più questo processo. Uno di questi è sicuramente Enerpulse®, che, con il suo funzionamento, agisce direttamente sulle cellule e le aiuta a guarire e a ristabilire il corretto funzionamento e potenziale, nel caso della presenza di dolori cronici.

 

Il funzionamento del macchinario consiste nella produzione di impulsi magnetici, che possono raggiungere anche i 20 centimetri di profondità, caratteristica che permette a questa terapia di essere efficace anche per il metabolismo e il benessere delle funzioni delle cellule di tutto l’organismo, compresi gli organi interni come reni, intestino e pompa cardiaca.

 

Inoltre, il trattamento non è invasivo, è naturale e l’organismo lo riceve in maniera diretta. L’efficacia di Enerpulse® è totale, tanto che, dopo solo 2-5 sedute da 9-18 minuti, si possono osservare risultati netti e quasi totali.

Posturologia
Cos’è la ginnastica posturale?

La ginnastica posturale è una disciplina che si pone come obiettivo quello di migliorare la postura dell’apparato scheletrico di un dato individuo, questo viene reso possibile attraverso un importante rinforzo del tono muscolare ad essa circostante.

Esistono due differenti tipologie di ginnastica posturale: la prima, detta antalgica, svolge il proprio intervento verso la totale rimozione del dolore causato da una postura errata tenuta da un soggetto; la seconda viene definita a scopo preventivo, ovvero svolta in via precauzionale, prima che si possano presentare eventuali scompensi, più o meno dolorosi, dovuti a fattori legati la propria postura.

La ginnastica posturale, dunque, aiuta a migliorare la postura dei soggetti attraverso alcuni specifici trattamenti dedicati ad ambo i muscoli dinamici e statici del nostro corpo, così come verso le strutture che si occupano di permettere un adeguato movimento e sostegno.

In che cosa consiste la ginnastica posturale?

Ricorrere alla ginnastica posturale consiste nel, mediante specifici esercizi, migliorare l’allineamento di diverse zone critiche del nostro corpo in funzione di evitare sovraccarichi gravosi, in termini di peso, su di essi. Determinati sovraccarichi, infatti, con il trascorrere del tempo, potrebbero finire per creare scompensi alla nostra colonna vertebrale ed ai muscoli ad essa associati.

La ginnastica posturale agisce con determinati esercizi mirati, sull’intero corpo, andando così a prevenire eventuali disturbi futuri. Svolgendo gli esercizi sotto descritti infatti, si potranno prevenire eventuali comparse di dolore, mantenere in un corretto equilibrio la colonna vertebrale, decomprimerne i dischi e, in via più generica, adeguarsi il più possibile ad una postura il più adeguata possibile.

Quali sono gli esercizi di ginnastica posturale?

Trattando il tema degli esercizi relativi alla ginnastica posturale è necessario fare alcune distinzioni iniziali. Non va infatti ridotto il tema della postura limitatamente alla colonna vertebrale, incidendo infatti molte altre zone del corpo in una postura più o meno corretta.

  • Cervicale:

Gli esercizi di ginnastica posturale riguardanti la cervicale sono molteplici, anche se il più frequentemente utilizzato e conosciuto ricorre ad una banale flessione del collo. L’esercizio prevede un lento movimento della testa avanti-indietro e sinistra-destra, andando a toccare petto, schiena e rispettive spalle corrispondenti. Leggera variante del medesimo esercizio prevede una rotazione del collo, andando a toccare gli stessi punti sopraelencati. In entrambe le varianti va però tenuto bene a mente come la schiena vada mantenuta correttamente dritta.

 

  • Spalle:

Spesso si tende a far riferimento ad una sola schiena dalla postura non corretta; tuttavia, anche le spalle incidono in maniera importante. Alcuni esercizi possono però aiutare a risolvere questa dinamica: partendo da seduti con le gambe incrociate, vanno allargate le braccia all’altezza delle spalle mantenendo i palmi rivolti verso l’alto, a questo punto basterà spingere all’indietro i propri gomiti sino alla sensazione di tensione muscolare. Partendo dalla medesima posizione una variante prevede di abbracciare le spalle spingendole verso il centro della schiena, controllando accuratamente ambo inspirazione ed espirazione.

 

  • Schiena:

Giungendo poi alla zona maggiormente interessata in ambito di postura, diversi sono gli esercizi attuabili. Partendo a carponi, con gambe piegate e braccia tese verso il suolo, inarcate lentamente la schiena verso l’alto e verso il basso, mantenendo le rispettive posizioni per alcuni secondi. Partendo invece da posizione supina, piegare una gamba tirandola sino al petto con il braccio opposto. Il braccio corrispondente alla gamba va dunque alzato verso l’alto, mantenendo la posizione per una quindicina di secondi. Con testa, spalle e schiena ben aderenti al suolo, eseguire alcune ripetizioni alternando i lati dai quali l’esercizio viene svolto.

Marco Carlon e lo sport performance

Non solo ginnastica posturale per alleviare e far sparire ogni tipo di dolore o la ginnastica posturale preventiva, questa disciplina è molto attiva e scelta anche nel mondo dello sport. Il legame che accomuna le attività sportive con una postura corretta è chiaro e scontato, il lavoro alle spalle di esso, talvolta, no.

Esistono infatti figure specifiche specializzate in posturologia, in particolare nel ramo sportivo. È il caso del posturologo Marco Carlon, operante in quel di Milano, Roma, Monza, Como e specializzato anche nelle performance sportive. Per raggiungere infatti prestazioni sportive ai massimi livelli, Carlon utilizza un approccio molto efficace, in grado di fornire i risultati sperati in tempi brevi e, cosa più importante, duraturi nel tempo, permettendo così performance psicofisiche di assoluto livello.

Il Metodo CM®, ricorrente alla Posturologia, ma anche biotecnologie uniche quali: Biorisonanza CIEM System, Enerpulse®,  Geoprotex®, ed altre, solette e calze informate, alimenti speciali e integrazione erboristica, Mental Coach ed altro. Queste sono solo alcuni dei metodi utilizzati dal posturologo Marco Carlon, soluzioni nell’ambito dello sport performance che garantiscono maggior resistenza a sforzi, equilibrio, forza, controllo, flessibilità ed anche miglior lucidità e concentrazione. Ricorrere dunque a queste tecniche di posturologia si rivela utile sia in termini di una ginnastica posturale innovativa ma anche in termini psicologici, oltre che meramente fisici.

Alimentazione
Cosa sono i Macronutrienti? Quali le loro funzioni?

Alla base di una sana alimentazione troviamo i macronutrienti, ovvero gli elementi necessari alla ridistribuzione dell’energia nel corpo umano. Dovessimo suddividerli nel dettaglio, avremmo carboidrati, proteine e grassi, principi nutritivi presenti in qualsiasi cibo ingerito nella nostra quotidianità. Scopriamo le funzioni specifiche di ognuno di loro:

  • Carboidrati: si trovano in alimenti come la pasta, i cereali, il pane, la farina o le patate. I carboidrati svolgono un ruolo chiave nella produzione e successivo immagazzinamento dell’energia.
  • Proteine: si trovano in alimenti come legumi, pesce, uova, carne, latte e derivati. Costituiscono muscoli e cartilagine, ormoni ed enzimi, oltre a presenziare nella coagulazione del sangue, nella trasmissione nervosa e nelle funzioni immunitarie.
  • Grassi: si trovano in alimenti come olio d’oliva, semi oleosi, oli di semi, frutta secca a guscio e burro. Rivestono un ruolo di riserva energetica, oltre a costituire le membrane cellulari, gli ormoni e ad essere coinvolte nella regolazione dei processi infiammatori.

I prodotti Cross Food

Il mondo è pieno di persone con intolleranze alimentari: non è raro sentire di individui vittime della propria digestione, magari lenta e assai difficile, o del gonfiore intestinale. Tutto ciò, ovviamente, dipende da determinati alimenti, i quali possono risultare poco assimilabili dal nostro intestino, motivo per cui entrano in gioco i prodotti Cross Food.

Tali prodotti offrono un’alimentazione priva di glutine, lattosio o di qualsiasi caratteristica legata a patologie con un’alterata permeabilità intestinale. Un esempio classico sono le tisane o i mieli, grazie ai quali l’organismo riceve benefici curativi, come gli effetti depurativi, antidolorifici o riequilibranti del colesterolo.

La riduzione dell’apporto calorico e il miglioramento dell’apporto energetico

Quando si parla di macronutrienti, ovviamente, va considerata la differenza tra apporto calorico e apporto energetico. Il fabbisogno calorico giornaliero è definito come l’apporto di energia, sotto forma di calorie derivante dagli alimenti, necessario a compensare l’energia che ogni individuo spende giornalmente (dispendio energetico).

 

Questa definizione va inserita in un contesto di scrupolosa selezione degli alimenti stessi, perché non è detto che più calorie si ingeriscono e, qualitativamente parlando, più energia subentri nel nostro corpo. Che si tratti di vita sedentaria o altamente dinamica, la scelta dei macronutrienti va ponderata in maniera saggia ed equilibrata, distribuendo carboidrati, proteine e grassi in quantità sufficienti e coerente al ruolo che svolgono.

L’alimentazione Vulcanica

Le caratteristiche geologiche uniche dei terreni vulcanici ha fatto sì che alcuni alimenti diventassero iconici e prettamente legati alla cosiddetta “dieta vulcanica”. In Italia si parla di Dieta Mediterranea, ma senza comprendere davvero che deriva in realtà dalla Dieta Vulcanica. Va poi precisato che la Dieta Mediterranea originalmente era diversa da quella attuale, troppo ricca di carboidrati ad esempio, contraddicendosi infatti con una dieta tipica delle coste e di paesaggi montuosi. Appurato ciò, scopriamo alcuni dei cibi legati all’alimentazione vulcanica:

Olio extravergine d’oliva del Vulture

Nei pressi del vulcano di Vulture, in Basilicata, sono presenti diversi ulivi, grazie ai quali viene prodotto un particolare olio extravergine all’interno del quale si trovano tantissimi minerali.

Le antiche mele dell’Etna

Rinominate “Le mele più alte d’Europa”, i frutti coltivati nel parco naturale dell’Etna sono catalogabili in quattro varietà: cola, gelato, gelato cola e il cirino. La mela cola, battezzata così per il convento di San Nicola a Nicolosi, ha una forma cilindrica, mentre la varietà gelato possiede un colore paglierino, accompagnato da un gusto dolce e aromatico. La gelato cola, ovviamente, è un mix delle due varietà viste precedentemente, mentre la mela cirino è schiacciata, dal gusto dolce e dal colore verdino.

Pomodorino del piennolo del Vesuvio

Coltivati nell’area vesuviana, i pomodorini del piennolo contengono molto potassio e presentano una forma a “pizzo”, cioè con una puntina all’estremità. È utilizzato nella classica pizza napoletana o schiacciato sul pane, assieme olio, sale e basilico.

Infine gli alimenti a marchio CROSSFOOD, sono con materie prime di qualità e di queste terre vulcaniche appunto, ricette siciliane antiche, creati appositamente come cibi antinfiammatori, ma con attenzione al gusto.

Salute del Colon
Cos’è il colon-irritabile ? Quali i sintomi?

colon-irritabile: Quando si parla di disturbi intestinali, uno dei tratti dell’apparato digerente più delicati è sicuramente il colon. Prima di esaminare il tratto specifico, però, analizziamo a 360º i settori dell’intestino, così da comprendere quale parte del corpo umano analizzeremo nelle prossime righe. In primis abbiamo il piccolo intestino, comunemente chiamato intestino tenue, il quale comincia dalla valvola pilorica, necessaria a dividerlo dallo stomaco, e termina nella zona della valvola ileocecale, confinante con l’intestino crasso. Per 7 metri di lunghezza e con un diametro di medio di 4 centimetri, le tre sezioni sono il duodeno, il digiuno e l’ileo. L’altro settore, invece, è appunto l’intestino crasso: tale tratto comincia dalla valvola ileocecale e finisce in corrispondenza dell’ano. Mentre l’intestino tenue si divide in tre sezioni, l’intestino crasso presenta sei parti: cieco, colon ascendente, colon trasverso, colon discendente, sigma e retto, per un totale di 2 metri di lunghezza e 7 centimetri di diametro. La parte che ci interessa, in tal caso, è proprio l’intestino crasso.

Tornando alla problematica specifica, la sindrome del colon irritabile, spesso chiamata anche colite spastica, si presenta in maniera decisamente distinta rispetto alle altre malattie infiammatore intestinali, le quali mostrano già irregolarità nell’anatomia dell’intestino. Nella sindrome del colon irritabile, infatti, l’intestino mantiene un aspetto privo di anomalie.

Cos’è la sindrome del colon irritabile?

Cos’è la sindrome del colon irritabile?

La sindrome del colon irritabile è una condizione cronica che, se non trattata in maniera adeguata, può prolungarsi per diversi anni, anche con risultati poco piacevoli. Non parliamo di una malattia accostabile a casistiche ben più celebri, come il Morbo di Crohn o la colite ulcerosa, poiché tale cronicità non altera anatomicamente nessuna parte dell’intestino, ma presente dei classici disturbi infiammatori intestinali.

I sintomi e le cause del colon irritabile

Non si conoscono le esatte cause legate alla sindrome del colon irritabile, ma diversi studi hanno ipotizzato le più plausibili. Partiamo da quella più attendibile, ovvero una comunicazione anomala tra encefalo, fibre nervose e muscoli intestinali. Poiché l’intestino e l’encefalo sono legati da un’estesa rete di nervi, tale anomalia nella comunicazione porterebbe all’irritazione del colon. La relativa fisiopatologia, in breve, avviene nel seguente modo: visto che le protagoniste del processo digestivo sono le contrazioni delle cellule muscolari, se quest’ultime si contraggono esageratamente subentrano meteorismo, gonfiore addominale e diarrea. Al contrario, una contrazione poco ritmata provoca stipsi, feci secche o fin troppo dure.

 

Altri stimoli classici del colon irritabile possono riassumersi nelle seguenti circostanze:

 

Alterazioni ormonali: tra le persone più inclini all’infiammazione del colon ci sono le donne. Ciò ha portato i medici ad attribuire al ciclo mestruale e, di consulenza, agli ormoni un ruolo potenzialmente centrale tra le cause della sindrome del colon irritabile.

 

Alimentazione: diversi cibi possono risultare determinanti nel contribuire alla sindrome del colon irritabile, motivo per cui un’alimentazione sana ed equilibrata è un requisito necessario per prevenire tale dinamica. Tra gli alimenti spesso affiancati alla sindrome del colon irritabile troviamo cioccolata, cibi grassi, latte, bevande alcoliche e spezie.

 

Stress: una salute mentale quotidianamente soggetta allo stress presenzia in diverse persone affette da colite spastica.

Idrocolon terapia di Ipanacea

A cosa si può ricorrere, di conseguenza, per un efficace lavaggio intestinale? La soluzione a tale cronicità è NanoClean21. Il dispositivo, fornito di specola, è destinato al trattamento del lavaggio intestinale. Il trattamento avviene veicolando acqua, a temperatura e pressione controllata, con l’uso del dispositivo stesso. Ma come può l’acqua avere dei benefici così impattanti? Il liquido iniettato durante un lavaggio intestinale si aggiunge al volume delle feci, esercitando una pressione sulla muscolatura intestinale e stimolando intensamente la peristalsi e i riflessi di defecazione. L’acqua introdotta rimuove feci depositatesi nel tratto interessato dal lavaggio. Per ulteriori informazioni consultare il sito https://ibenesseresalute.it/product/nanoclean21mp3/

Sei interessato a fare idrocolonterapia? Ecco qui dove puoi farla!
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