Epatite virale: cause, sintomi e rimedi
L’epatite è una patologia che si manifesta come infiammazione delle cellule epatiche, ovvero quelle presenti nel fegato. Nella sua forma più intensa e acuta si verifica con dei sintomi piuttosto visibili, mentre esiste anche una variante asintomatica che è più difficile da individuare senza effettuare analisi più approfondite. L’evoluzione può essere autolimitante, se l’epatite in questione ha una durata relativamente breve e ristretta, o cronica se la patologia continua nel tempo, andando via via peggiorando sempre di più. Negli ultimi anni, complice uno stile di vita differente e la scienza che in campo medico continua a fare passi avanti, lo sviluppo di questa malattia è stato molto limitato, così come anche la prevenzione è aumentata, così che è sempre più rara la diffusione dell’epatite.
Cosa è l’epatite virale?
L’epatite è un’infiammazione causata da virus che attaccano le cellule presenti nel fegato, e si riproducono velocemente innescando la malattia. Il processo infiammatorio generalmente dura tra le 4 e le 6 settimane, e nella maggior parte dei casi si sviluppa in modo asintomatico, rendendone anche complicata la diagnosi. Nei casi più gravi però, i virus possono cronicizzarsi, aumentando la durata della malattia anche fino a 6 mesi, con sintomi abbastanza gravi come l’ittero (colorito giallognolo della pelle), malfunzionamento del fegato, febbre e sintomi influenzali, stanchezza e inappetenza.
Cosa causa l’epatite virale?
Quando l’epatite è detta “virale” significa che appunto il virus che la scatena viene trasmesso in diversi modi tra le persone. Il virus dell’epatite, nelle zone più a rischio povertà, si può trasmettere attraverso la scarsa igiene, la contaminazione dell’acqua e degli alimenti consumati da una determinata popolazione, dal contatto con soggetti infetti (nella variante più acuta, i sintomi non appaiono prima di 7-10 giorni da quando è stato contratto il virus) e ovviamente anche tramite i fluidi corporei, quindi svolgendo attività sessuale senza protezioni. Per scongiurare il contrarre del virus, è importante ricordare soprattutto che quando si compie un viaggio in un paese straniero, specie se poco sviluppato, è opportuno effettuare il relativo vaccino e attuare tutte le precauzioni del caso.
Quali sono i rimedi per l’epatite virale?
L’epatite virale si può prevenire in vari modi, in primis attraverso le abitudini di vita salutari e regolari in relazione a quello che è l’ambiente a noi circostante. Se si ha il sospetto di essere stati a contatto con il virus, è opportuno effettuare le dovute analisi, poiché non tutte le varianti sono diagnosticabili “a occhio nudo”. L’esame da compiere è denominato “dosaggio degli anticorpi IgM”, ovvero un esame per comprendere se effettivamente il nostro corpo è entrato in funzione per combattere l’eventuale agente patogeno. La cura più diffusa per questo tipo di patologia è la sorveglianza medica e la costante idratazione del nostro corpo, efficace per mantenere tutte le funzioni vitali al massimo delle possibilità e stimolare l’organismo a combattere l’agente patogeno, oltre che permettere al fegato di svolgere le proprie funzioni nel miglior modo possibile. Ovviamente, l’ospedalizzazione deve essere accompagnata dall’utilizzo di farmaci antivirali e antibiotici, in aiuto al nostro corpo.
Come prevenire l’epatite virale?
Il modo più efficace per prevenire lo sviluppo e la diffusione di questa malattia è ovviamente il vaccino, specialmente per chi si reca (per lavoro o svago) in luoghi definiti “a rischio” per il contagio. In alcune nazioni, come l’Italia, la vaccinazione per l’epatite è gratuita per tutti, a testimonianza di quanto la scienza si sia messa a disposizione della popolazione per evitare la trasmissione del virus. L’igiene personale e la cura nella scelta degli alimenti che assumiamo nel corso della nostra vita è altresì importante, poiché si può evitare la trasmissione anche non consumando alimenti crudi, in particolare pesce e frutti di mare, o contaminati da agenti esterni.