Posturologia
Lordosi cervicale e lombare: come contrastarla?

Cos’è la lordosi? Come si combatte nella vita di tutti i giorni? Perché, spesso, tale dinamica si evolve addirittura in iperlordosi? Tutte le risposte a queste domande saranno affrontate nel seguente articolo, tra cause, sintomi e rimedi di uno dei casi medici più celebri al mondo.

 

Cos’è la lordosi?

 

Con lordosi si fa riferimento alla curvatura a concavità posteriore della colonna posteriore. Le cosiddette lordosi fisiologiche, in realtà, si dividono in due tipologie: cervicale e lombare. Quando si parla della lordosi cervicale, le due sezioni coinvolte sono la cervicale alta e la cervicale bassa. L’allineamento del capo con la colonna, di conseguenza, è necessario, visto che muscoli e articolazioni potrebbero stressarsi eccessivamente, nel caso tale postura non venga rispettata.

 

Perché viene la lordosi?

 

Le cause della lordosi possono suddividersi in due scenari, dove da una parte abbiamo una condizione permanente, figlia di una deformazione della curva fisiologica e situata all’altezza della rachide, dall’altra è la volontà del soggetto a modificare la propria postura, curvando eccessivamente la schiena e mantenendo i glutei all’indietro. Di seguito, vediamo le maggiori cause di una possibile lordosi:

 

  • Alterazioni congenite del bacino, motivo per cui il nascituro possiede già un difetto posturale. I due esempi più classici sono l’osteogenesi imperfetta, la quale presenta una malattia genetica con fragilità ossea e diverse deformazioni, e l’acondroplasia, dove il tessuto osseo scheletrico si sviluppa in maniera difettosa e la crescita dei segmenti osseo risulta anomala.
  • Processi patologici a carico della colonna vertebrale. Tra questi troviamo le fratture ossee vertebrali, rachitismo, osteoporosi, artrosi o ernie del disco.
  • Difetti di postura prolungati
  • Difetti a carico degli arti inferiori
  • Obesità patologica
  • Ultimo trimestre di gravidanza

 

Da lordosi a Iperlordosi

 

Nel caso la lordosi dovesse accentuarsi ulteriormente, sia cervicale che lombare, parleremmo di iperlordosi. Anche in questo caso, le cause possono essere le più varie, a partire da quelle legate allo stile di vita: nel caso la propria quotidianità sia vincolata a dinamiche sedentarie, come quelle legate al mondo lavorativo o sociale, è evidente che la colonna verrà sottoposta a posizioni statiche e rischiose per la mobilità del corpo.

 

L’iperlordosi cervicale è tipica di chi svolge lavori da smart working, visto la costante posizione davanti al pc. Tra le caratteristiche di questa situazione troviamo cervicale bassa rigida in estensione, con conseguente stress per i dischi intervertebrali; cervicale alta rigida in flessione; debolezza dei muscoli flessori profondi del collo; stress a carico dei muscoli sternocleidomastoideo ed elevatore della scapola; alterata biomeccanica dei movimenti del collo; cifosi toracica rigida in estensione.

 

L’iperlordosi lombare, invece, si verifica poco prima dell’inizio del gluteo, nella zona della bassa schiena dove risiedono le vertebre lombari. In questa situazione è tipico trovare patologie come:

  • rigidità del movimento di flessione lombare;
  • difficoltà a eseguire il movimento di retroversione del bacino;
  • incapacità di muovere in assetto neutro la regione lombare;
  • rigidità del movimento di estensione dell’anca;
  • scarsa flessibilità dei muscoli flessori dell’anca;
  • ridotto trofismo della muscolatura addominale;
  • aumentata rigidità dei muscoli ischiocrurali;
  • aumentato stress a carico dei processi spinosi delle vertebre lombari.

 

Come si guarisce? Il metodo di Marco Carlon

 

In campo posturologico c’è una novità importante, una terapia mirata che agisce in globalità (grazie ad un approccio integrato sulle catene muscolo-fasciali) e dunque su tutto il corpo, così che i benefici si estenderanno all’intera struttura. Senza sforzi impegnativi e con soli 5 minuti al giorno si ottengono notevoli vantaggi, quali: miglioramento dell’elasticità e mobilità della colonna e di tutte le articolazioni; si riducono i dolori fino a scomparire e dunque maggiore libertà ed autonomia nel vivere quotidiano. Scoprirete che non ci sono limiti di età per poter modificare l’assetto della colonna! Per ulteriori informazioni, visitare http://posturologo-online.it

Posturologia
Kiniesologia

Chinesiologia: cos’è e quali vantaggi porta

Quando ci si trova in un periodo di inattività motoria, dovuta, ad esempio, ad un infortunio o a qualche patologia che limita o, in qualche modo, non permette il movimento, è molto importante cercare di riprendere i propri ritmi della daily routine, senza cercare di fermarsi del tutto. Molti sono i professionisti del settore in grado di dare, in base alle varie situazioni che si possono venire a creare, dei lavori personalizzati, in modo da andare a migliorare il proprio benessere in modo crescente. Tra le scelte più proposte dai medici del settore c’è quella di ricorrere alla Chinesologia.

Cosa è la chinesiologia?

La Chinesiologia è la scienza che studia il movimento reazionale del corpo e lo fa in tutte le sue possibili forme, andando da quella intellettivo-cognitiva a quella affettivo-emotiva, passando per quella fisico-motoria e sociale-reazionale. Tutta la sfera, quindi, in tutti i suoi ambiti rientra nello studio della chinesiologia, che solitamente viene utilizzata in differenti occasioni, ma, e questo è molto importante ricordarlo sempre, viene sempre consigliata e programmata seguendo i dettami consegnati da medici e non solo facendo da sé dei programmi più o meno personalizzati.

Quando è utile?

Essendo una disciplina scientifica, la chinesiologia nel tempo si è costituita di ricerche scientifiche ben accurate, che hanno sviluppato tutta una serie di programmi possibili. Importante è andare poi ad attare questi programmi, che sono per lo più personalizzati in base ai casi d’interesse, e adeguarli alle situazioni fisiche che si vanno a prendere in considerazioni, che possono presentare problemi o anomali. Molto utile è il suo utilizzo in casi di situazioni patologiche, soprattutto, ma anche in altri casi legati ad un deficit motorio dovuto a qualsiasi altra motivazione. Questi trattamenti permettono di ritrovare un buono stato di forma, recuperare l’atleticità dopo periodi di infortuni per gli sportivi, trovare il proprio stile di vita in maniera sana, correggere posture sbagliate, recuperare funzionalità perse o interdette da situazioni esterne, prevenire patologie e tenersi in attività fisica senza andare a sentire troppo gli effetti degenerativi di alcune malattie.

Che differenza c’è tra chinesiologia e fisioterapia

La differenza che c’è alla base tra chinesiologia e fisioterapia è che la prima opera su una base medico-pedagogica con l’obiettivo di andare ad educare, o in alcuni casi rieducare, alcune zone dell’apparato motorio. Per farlo utilizza diversi tipi di tecniche, per andare ad agire in maniera globale sull’organismo per intero della persona. Si può dire, dunque che la chinesiologia lavora per l’ottenimento e il mantenimento della salute e del benessere del soggetto. La fisioterapia, invece, opera su una base medica, utilizzando tecniche prettamente terapeutiche, sia strumentali che manuali, per andare ad agire su situazioni di dolore ed andare a riabilitare delle zone del soggetto che hanno avuto dei traumi.

Dr. Marco Carlon: attività motoria personalizzata

Come si è ormai capito in base a quanto descritto prima, più che fondamentale per un buon programma di chinesiologia è avere un buon programma di attività motoria personalizzata, ecco perché è importante cercare sempre un professionista specializzato in grado di disegnare dei cicli di lavori ed esercizi fatti su misura per le necessità che si presentano. Questo perché, ogni patologia che può essere migliorata grazie all’apporto della chinesiologia adattata, si presenta in maniera ed intensità differente in base alle persone in cui sviluppa. Dei buoni cicli di lavoro devono prevedere esercizi atti a far lavorare nella maniera corretta tutte le parti del corpo, movimentando quindi gambe, busto, braccia e tutto quanto può essere utile per il raggiungimento di una buona salute. Questo anche perché tramite l’attività fisica preventiva e adattata si può anche arrivare ad un mantenimento di quella che è la forma fisica, ossia uno dei migliori indicatori di benessere.

Posturologia
La Masticazione

L’importanza di una corretta masticazione

 

Tra le fasi più sottovalutate dell’alimentazione umana troviamo sicuramente la masticazione. Ingenuamente si potrebbe pensare che, trattandosi di uno step iniziale, l’attenzione a questa dinamica possa ridursi ad un semplice “boccone” da mandare giù, concentrandosi per lo più sulla qualità del cibo ingerito. Ma la verità, come spesso capita, si cela dietro i minimi dettagli, come quelli legati ad una corretta e sana masticazione dei pasti quotidiani, soprattutto in un’epoca dove il tempo ci costringe a correre e far tutto tremendamente di fretta.

 

Come deve essere una corretta masticazione

 

Per una corretta masticazione si comincia dai requisiti fondamentali a livello fisiologico. Primo fra tutti, una mascella allineata e che non comprometta in principio la masticazione stessa: se disalienata, l’apertura e la chiusura della bocca rischierebbe di non procedere regolarmente, rovinando l’esecuzione della masticazione. Appurato questo semplice, seppur decisivo, dettaglio, il cibo deve essere masticato da entrambi i lati. L’input nervoso trasmesso al cervello permette seduta stante di individuare la tipologia di alimento ingerito, perlomeno a livello di densità: lingua e palato riconoscono se il pasto presenta una consistenza dura o moderatamente morbida, in maniera tale che pure i muscoli possano prepararsi all’intensità dello sforzo. In tale dinamica, gioca un ruolo molto importante anche la saliva, che grazie alle sue proprietà straordinarie scompone amidi e grassi, facendo sì che il cibo scivoli più delicatamente.

 

Quali sono le parti interessate nella masticazione

 

Oltre ai già citati lingua e palato, i protagonisti della masticazione sono senza alcun dubbio i denti, che triturano il cibo, facilitandone la digestione nello stomaco. Non tutti i denti, ovviamente, sono uguali, perciò andiamo a vedere nello specifico le funzioni di ognuno:

 

  • Incisivi: affilati e taglienti, il loro ruolo è appunto quello di incidere gli alimenti, così che la mandibola possa spostarsi in avanti e proteggere gli altri denti coinvolti nel movimento, allineando perfettamente il movimento della masticazione.

 

  • Canini: la loro funzione riguarda la capacità di strappare il cibo, in movimento nella bocca da destra a sinistra

 

  • Premolari: essendo più larghi e piatti, il loro obiettivo è appiattire il cibo, quasi a schiacciarlo per ridurne le dimensioni

 

  • Molari: di tutta la dentatura, si tratta dei denti più grandi e forti della bocca, motivo per cui la loro finalità è macinare gli alimenti ingeriti, fino a ridurli in poltiglia.

 

Una volta che i denti hanno fatto tutti il loro lavoro, la masticazione può passare alla fase successiva, col pasto che viene deglutito e si prepara ad andare dritto verso lo stomaco.

 

Problemi dovuti ad una masticazione errata

 

Una masticazione veloce e frettolosa, nonché poco attenta, è tipica dei giorni d’oggi, causa i ritmi sempre più frenetici. Ciò è fatale per la digestione, perché se la nostra bocca non offre dei bocconi piccoli e delicatamente assimilabili durante la deglutizione, il rischio che l’intero processo si rallenti è decisamente alto. Una corretta masticazione, inoltre, è un toccasana per le gengive, le quali possono ripulirsi dai residui grazie al lento e corretto movimento della mandibola. In ottica dieta, tra l’altro, masticare lentamente è perfetto per chi vuole mangiare meno: il sapore, il tatto e l’elaborato assaporamento degli alimenti ingeriti, suggerirà una sensazione di sazietà ben maggiore, rispetto al classico pasto buttato giù in fretta e furia.

Posturologia
Vertigini da cervicale: quali sono le cause e come riconoscerle

Le vertigini sono dei disturbi molto frequenti nella popolazione, che causano problemi a livello fisico. Questo disturbo potrebbe essere causato da diversi fattori, quali la cervicale o l’apparato vestibolare, che regola l’equilibrio del nostro corpo.

A causa della complessa rete di canali che compongono l’apparato vestibolare, non è sempre facile delineare quali siano le cause delle vertigini, anche se molti studi hanno dimostrato che queste possano essere riconducibili a problemi cervicali.

 

Alcuni scienziati hanno infatti capito nel corso degli anni, che i movimenti del nostro collo, e quindi il malfunzionamento di alcune terminazioni nervose che lo compongono, possono influire sulla comparsa delle vertigini. La comparsa delle vertigini da cervicale può palesarsi in seguito ad alcuni sintomi ben precisi: notare l’ambiente circostante muoversi intorno a sé nonostante si è fermi o addirittura sentire il proprio corpo muoversi. Alcune delle cause principali delle vertigini possono essere i traumi cranici, l’artrosi del rachide cervicale e una possibile ernia del disco.

Come capire se le vertigini sono da cervicale?

Le vertigini da cervicale sono delle sensazioni di alterazione di orientamento e equilibrio, collegate ad una errata attività del movimento del collo. Generalmente, le vertigini da cervicale, sono accompagnate da un forte dolore al collo e a un mal di testa più o meno continuo, tale da causare forti disagi a chi ne soffre. Questa tipologia di vertigine, compare spesso e volentieri in seguito a un evento traumatico come un movimento brusco del collo o un colpo di frusta. In genere le persone affette da vertigini cervicali sviluppano alcuni sintomi: una perdita improvvisa di coordinazione, accompagnata quindi da perdita di equilibrio; il mal di testa e il dolore e ronzio nelle orecchie; nausea e vomito e addirittura difficoltà a concentrarsi in una qualsiasi attività. Per avere certezza del fatto che le vertigini siano effettivamente da ricondurre alla cervicale, è necessario svolgere alcuni esami diagnostici e strumentali come radiografie, angiografie o risonanze magnetiche.

Come faccio a far passare le vertigini da cervicale?

Come per ogni patologia o disturbo, esistono sempre rimedi naturali accompagnati da trattamenti medici. Tra i rimedi naturali figurano:

  • Sdraiarsi o rimanere in una posizione di equilibrio stabile, per alleviare il dolore e soprattutto scongiurare il rischio di cadute
  • Sforzare gli occhi il meno possibile, per cui cercare di tenerli chiusi
  • Attuare uno stato di alimentazione sano e idratarsi il più possibile, per mantenere il corretto funzionamento del nostro corpo
  • Evitare movimenti bruschi e limitarsi a muoversi in maniera fluida per evitare colpi di frusta

Chiaramente, oltre ai rimedi naturali, è consigliato accompagnare le buone abitudini con dei trattamenti medici e delle prescrizioni di farmaci che possono aiutare e alleviare i dolori e i disturbi delle vertigini da cervicale:

  • Miorilassanti come Tizanidina e Ciclobenzaprina
  • Analgesici come Paracetamolo o Ibuprofene
  • Farmaci anti-vertigini

Classificazione delle vertigini da cervicale

Le vertigini da cervicale possono essere classificate in diversi modi, poiché non sempre quando si parla di questo tipo di disturbo si fa riferimento ad una patologia unica:

  • Le vertigini da malattia degenerativa cervicale: sono probabilmente la causa più diffusa di vertigini da cervicale che conosciamo, in quanto possono comparire a causa dell’età e ad un deterioramento della colonna cervicale dovuta ad artrosi
  • La sindrome cervicale di Neri-Barrè-Lieou: si parla di una tipologia molto difficile da individuare, che fa riferimento a uno studio dei primi anni del ‘900, quando gli scenziati in questione reputarono che questa sindrome fosse dovuta a brevi passaggi ischemici nelle strutture cervicali. Spesso viene confusa con altre patologie a causa dei sintomi più comuni come l’emicrania, la cefalea, l’iperestesia corneale e addirittura la depressione.
  • Vertigini associate da colpo di frusta: parliamo di una tipologia di vertigini che avvengono in seguito a traumi della colonna cervicale, quale appunto un movimento brusco del collo o una posizione errata.
  • Bow Hunter’s Syndrome: questa particolare tipologia di vertigine da cervicale si manifesta nei soggetti tra i 60 e i 70 anni di età e presenta sintomi molto diffusi, come la cefalea, l’acufene e alcuni disturbi visivi
  • La Sindrome cervicale da dolore miofasciale: questa particolare tipologia presenta dei disturbi o dei dolori di natura muscolare, spesso accompagnati da dei “trigger point”, ovvero dei punti che attivano un malfunzionamento del nostro corpo

L’importanza della microcircolazione

La microcircolazione è in sostanza la parte più importante della circolazione sanguigna del nostro corpo, poiché si occupa di trasmettere a tessuti e organi tutti i nutrienti necessari al corretto funzionamento di questi, mantenendo quindi il nostro organismo in buona salute.

 

Risulta quindi molto importante, se non fondamentale, cercare in ogni modo di preservare questa funzione, per non incorrere in problemi nel corso degli anni a causa del fisiologico deterioramento del nostro corpo. Per migliorare la microcircolazione, il rimedio più utile è quello di attuare uno stile di vita sano e tenere un regime alimentare adatto e salutare, per permettere a tutte le cellule del nostro corpo di ottenere i nutrienti necessari al corretto funzionamento.

Posturologia
Cos’è la ginnastica posturale?

La ginnastica posturale è una disciplina che si pone come obiettivo quello di migliorare la postura dell’apparato scheletrico di un dato individuo, questo viene reso possibile attraverso un importante rinforzo del tono muscolare ad essa circostante.

Esistono due differenti tipologie di ginnastica posturale: la prima, detta antalgica, svolge il proprio intervento verso la totale rimozione del dolore causato da una postura errata tenuta da un soggetto; la seconda viene definita a scopo preventivo, ovvero svolta in via precauzionale, prima che si possano presentare eventuali scompensi, più o meno dolorosi, dovuti a fattori legati la propria postura.

La ginnastica posturale, dunque, aiuta a migliorare la postura dei soggetti attraverso alcuni specifici trattamenti dedicati ad ambo i muscoli dinamici e statici del nostro corpo, così come verso le strutture che si occupano di permettere un adeguato movimento e sostegno.

In che cosa consiste la ginnastica posturale?

Ricorrere alla ginnastica posturale consiste nel, mediante specifici esercizi, migliorare l’allineamento di diverse zone critiche del nostro corpo in funzione di evitare sovraccarichi gravosi, in termini di peso, su di essi. Determinati sovraccarichi, infatti, con il trascorrere del tempo, potrebbero finire per creare scompensi alla nostra colonna vertebrale ed ai muscoli ad essa associati.

La ginnastica posturale agisce con determinati esercizi mirati, sull’intero corpo, andando così a prevenire eventuali disturbi futuri. Svolgendo gli esercizi sotto descritti infatti, si potranno prevenire eventuali comparse di dolore, mantenere in un corretto equilibrio la colonna vertebrale, decomprimerne i dischi e, in via più generica, adeguarsi il più possibile ad una postura il più adeguata possibile.

Quali sono gli esercizi di ginnastica posturale?

Trattando il tema degli esercizi relativi alla ginnastica posturale è necessario fare alcune distinzioni iniziali. Non va infatti ridotto il tema della postura limitatamente alla colonna vertebrale, incidendo infatti molte altre zone del corpo in una postura più o meno corretta.

  • Cervicale:

Gli esercizi di ginnastica posturale riguardanti la cervicale sono molteplici, anche se il più frequentemente utilizzato e conosciuto ricorre ad una banale flessione del collo. L’esercizio prevede un lento movimento della testa avanti-indietro e sinistra-destra, andando a toccare petto, schiena e rispettive spalle corrispondenti. Leggera variante del medesimo esercizio prevede una rotazione del collo, andando a toccare gli stessi punti sopraelencati. In entrambe le varianti va però tenuto bene a mente come la schiena vada mantenuta correttamente dritta.

 

  • Spalle:

Spesso si tende a far riferimento ad una sola schiena dalla postura non corretta; tuttavia, anche le spalle incidono in maniera importante. Alcuni esercizi possono però aiutare a risolvere questa dinamica: partendo da seduti con le gambe incrociate, vanno allargate le braccia all’altezza delle spalle mantenendo i palmi rivolti verso l’alto, a questo punto basterà spingere all’indietro i propri gomiti sino alla sensazione di tensione muscolare. Partendo dalla medesima posizione una variante prevede di abbracciare le spalle spingendole verso il centro della schiena, controllando accuratamente ambo inspirazione ed espirazione.

 

  • Schiena:

Giungendo poi alla zona maggiormente interessata in ambito di postura, diversi sono gli esercizi attuabili. Partendo a carponi, con gambe piegate e braccia tese verso il suolo, inarcate lentamente la schiena verso l’alto e verso il basso, mantenendo le rispettive posizioni per alcuni secondi. Partendo invece da posizione supina, piegare una gamba tirandola sino al petto con il braccio opposto. Il braccio corrispondente alla gamba va dunque alzato verso l’alto, mantenendo la posizione per una quindicina di secondi. Con testa, spalle e schiena ben aderenti al suolo, eseguire alcune ripetizioni alternando i lati dai quali l’esercizio viene svolto.

Marco Carlon e lo sport performance

Non solo ginnastica posturale per alleviare e far sparire ogni tipo di dolore o la ginnastica posturale preventiva, questa disciplina è molto attiva e scelta anche nel mondo dello sport. Il legame che accomuna le attività sportive con una postura corretta è chiaro e scontato, il lavoro alle spalle di esso, talvolta, no.

Esistono infatti figure specifiche specializzate in posturologia, in particolare nel ramo sportivo. È il caso del posturologo Marco Carlon, operante in quel di Milano, Roma, Monza, Como e specializzato anche nelle performance sportive. Per raggiungere infatti prestazioni sportive ai massimi livelli, Carlon utilizza un approccio molto efficace, in grado di fornire i risultati sperati in tempi brevi e, cosa più importante, duraturi nel tempo, permettendo così performance psicofisiche di assoluto livello.

Il Metodo CM®, ricorrente alla Posturologia, ma anche biotecnologie uniche quali: Biorisonanza CIEM System, Enerpulse®,  Geoprotex®, ed altre, solette e calze informate, alimenti speciali e integrazione erboristica, Mental Coach ed altro. Queste sono solo alcuni dei metodi utilizzati dal posturologo Marco Carlon, soluzioni nell’ambito dello sport performance che garantiscono maggior resistenza a sforzi, equilibrio, forza, controllo, flessibilità ed anche miglior lucidità e concentrazione. Ricorrere dunque a queste tecniche di posturologia si rivela utile sia in termini di una ginnastica posturale innovativa ma anche in termini psicologici, oltre che meramente fisici.

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Il concetto di Postura Corretta?

Il concetto di postura corretta si può facilmente definire come una “deformazione coerente della gravità”, ovvero la corretta postura è la posizione del nostro corpo più adatta nello spazio che occupiamo a vincere la forza della gravità con l’utilizzo di energie minore possibile, sia questo in fase attiva, quindi in movimento, che in una fase di stazionamento del nostro corpo.

A concorrere nel mantenere una postura corretta sono diversi fattori, tra i quali anche emotivi, relazionali e psicologici, così come i feedback che i nostri piedi colgono dal terreno. In questo senso, ad esempio, un terreno piano conferirà feedback minori, un terreno più dissestato o con variazioni di contro, ne fornirà di maggiori. Discorso analogo vale anche per le calzature indossate: una scarpa molto alta darà infatti minori feedback rispetto ad una più bassa, che permetta di carpire di più il terreno per i nostri piedi.

La postura di un soggetto è data dall’ambiente in cui vive ed ha vissuto, che lo ha formato. Dunque, traumi fisici ed emotivi, stress, posture non corrette dovute alla propria attività professionale costanti in un periodo di tempo dilatato sono solo alcuni dei fattori che influenzano il mantenimento di una postura più o meno corretta da parte di un soggetto.

Come capire se la postura è corretta

Dopo una doverosa introduzione riguardo il concetto dell’avere una postura corretta da parte di un dato soggetto, passiamo ora al capire come verificare se la propria postura è effettivamente corretta o meno. Per controllare la propria postura, anche direttamente dalla propria casa, basterà porsi davanti al proprio specchio e chiudere gli occhi. La testa andrà piegata dapprima in avanti e poi all’indietro, come nel caso in cui stessimo annuendo, facendo in modo di tenere il proprio corpo nella posizione iniziale, neutrale, con le braccia rilassate e distese sui fianchi. Una volta fatto ciò basterà riaprire gli occhi ed esaminare la propria postura secondo i seguenti parametri:

  • Osservare la propria testa: se è o meno inclinata o ruotata da un lato o dall’altro
  • Osservare i fianchi: per vedere se questi sono o meno ruotati verso destra o sinistra
  • Osservare le spalle: per vedere se una delle due è o meno più in alto dell’altra
  • Osservare le braccia: se lo spazio tra esse ed il corpo non è lo stesso da entrambi i lati, questo indica una possibile rotazione del torace
  • Osservare le braccia e le mani: se entrambe le mani cadono o meno alla stessa altezza del corpo

Dopo un check frontale è necessario passare ad uno di profilo, con l’aiuto possibilmente di un famigliare o amico:

  • Osservare le orecchie: se esse risultano dritte o meno sopra le spalle, un inclinamento in avanti o indietro significherebbe anche un inclinamento anche della testa
  • Osservare il bacino: solitamente dovrebbe essere in linea con il resto del corpo, non inclinato in avanti o indietro
  • Osservare le spalle: anche queste dovrebbero essere in linea con il bacino, e non inclinate in avanti o indietro

Quale è la postura esatta

Passiamo ora a capire quale sia la postura corretta da mantenere. Generalmente, dopo i controlli possibili sopra riportati, un soggetto senza problemi di postura dovrebbe essere in grado di capire appunto quale sia una postura corretta. Sia frontalmente che di profilo, la testa non deve essere inclinata. Per quanto concerne le spalle, queste devono essere in linea col bacino, permettendo così una perfetta postura per la colonna vertebrale. Osservando i fianchi poi, questi non devono riportare torsioni laterali per permettere una perfetta postura per la colonna vertebrale. Braccia e mani, infine, non devono seguire un eventuale mal posizionamento delle spalle, ed essere dunque allineate in maniera simmetrica lungo i fianchi, e cadere alla stessa altezza lungo il corpo.

Il consiglio, nonostante i metodi sopraelencati utili per verificare la propria postura, è sempre quello di rivolgersi a professionisti competenti nel settore. Uno su tutti è il Dr. Marco Carlon, medico specializzato in posturologia dopo gli studi conseguiti concernenti le attività motorie. Il Dr. Carlon svolge la propria professione a Milano, concentrandosi prettamente in posturologia appunto, avvalendosi principalmente del metodo pancafit, esercitato anche nel Master ottenuto nel “Metodo Raggi” Pancafit.

Il metodo pancafit consiste nel riallungare in maniera omogenea la muscolatura del corpo. In questo modo, si vanno a migliorare funzioni di coordinamento e visive del corpo, oltre a curare problemi riguardanti la postura o il mal di schiena. Una seduta pancafit volta all’allungamento decompensato sfrutta particolari esercizi mirati, e pensati singolarmente per ogni individuo, meglio se seguito da personal trainer o personal coach, dunque, per raggiungere il risultato cercato. Una volta svolte sessioni di questi esercizi specifici, e completato il programma da svolgere, il metodo Pancafit sarà riuscito a conferire gradualmente al corpo una muscolatura allungata ed una più corretta postura.