Posturologia
Vertigini da cervicale: quali sono le cause e come riconoscerle

Le vertigini sono dei disturbi molto frequenti nella popolazione, che causano problemi a livello fisico. Questo disturbo potrebbe essere causato da diversi fattori, quali la cervicale o l’apparato vestibolare, che regola l’equilibrio del nostro corpo.

A causa della complessa rete di canali che compongono l’apparato vestibolare, non è sempre facile delineare quali siano le cause delle vertigini, anche se molti studi hanno dimostrato che queste possano essere riconducibili a problemi cervicali.

 

Alcuni scienziati hanno infatti capito nel corso degli anni, che i movimenti del nostro collo, e quindi il malfunzionamento di alcune terminazioni nervose che lo compongono, possono influire sulla comparsa delle vertigini. La comparsa delle vertigini da cervicale può palesarsi in seguito ad alcuni sintomi ben precisi: notare l’ambiente circostante muoversi intorno a sé nonostante si è fermi o addirittura sentire il proprio corpo muoversi. Alcune delle cause principali delle vertigini possono essere i traumi cranici, l’artrosi del rachide cervicale e una possibile ernia del disco.

Come capire se le vertigini sono da cervicale?

Le vertigini da cervicale sono delle sensazioni di alterazione di orientamento e equilibrio, collegate ad una errata attività del movimento del collo. Generalmente, le vertigini da cervicale, sono accompagnate da un forte dolore al collo e a un mal di testa più o meno continuo, tale da causare forti disagi a chi ne soffre. Questa tipologia di vertigine, compare spesso e volentieri in seguito a un evento traumatico come un movimento brusco del collo o un colpo di frusta. In genere le persone affette da vertigini cervicali sviluppano alcuni sintomi: una perdita improvvisa di coordinazione, accompagnata quindi da perdita di equilibrio; il mal di testa e il dolore e ronzio nelle orecchie; nausea e vomito e addirittura difficoltà a concentrarsi in una qualsiasi attività. Per avere certezza del fatto che le vertigini siano effettivamente da ricondurre alla cervicale, è necessario svolgere alcuni esami diagnostici e strumentali come radiografie, angiografie o risonanze magnetiche.

Come faccio a far passare le vertigini da cervicale?

Come per ogni patologia o disturbo, esistono sempre rimedi naturali accompagnati da trattamenti medici. Tra i rimedi naturali figurano:

  • Sdraiarsi o rimanere in una posizione di equilibrio stabile, per alleviare il dolore e soprattutto scongiurare il rischio di cadute
  • Sforzare gli occhi il meno possibile, per cui cercare di tenerli chiusi
  • Attuare uno stato di alimentazione sano e idratarsi il più possibile, per mantenere il corretto funzionamento del nostro corpo
  • Evitare movimenti bruschi e limitarsi a muoversi in maniera fluida per evitare colpi di frusta

Chiaramente, oltre ai rimedi naturali, è consigliato accompagnare le buone abitudini con dei trattamenti medici e delle prescrizioni di farmaci che possono aiutare e alleviare i dolori e i disturbi delle vertigini da cervicale:

  • Miorilassanti come Tizanidina e Ciclobenzaprina
  • Analgesici come Paracetamolo o Ibuprofene
  • Farmaci anti-vertigini

Classificazione delle vertigini da cervicale

Le vertigini da cervicale possono essere classificate in diversi modi, poiché non sempre quando si parla di questo tipo di disturbo si fa riferimento ad una patologia unica:

  • Le vertigini da malattia degenerativa cervicale: sono probabilmente la causa più diffusa di vertigini da cervicale che conosciamo, in quanto possono comparire a causa dell’età e ad un deterioramento della colonna cervicale dovuta ad artrosi
  • La sindrome cervicale di Neri-Barrè-Lieou: si parla di una tipologia molto difficile da individuare, che fa riferimento a uno studio dei primi anni del ‘900, quando gli scenziati in questione reputarono che questa sindrome fosse dovuta a brevi passaggi ischemici nelle strutture cervicali. Spesso viene confusa con altre patologie a causa dei sintomi più comuni come l’emicrania, la cefalea, l’iperestesia corneale e addirittura la depressione.
  • Vertigini associate da colpo di frusta: parliamo di una tipologia di vertigini che avvengono in seguito a traumi della colonna cervicale, quale appunto un movimento brusco del collo o una posizione errata.
  • Bow Hunter’s Syndrome: questa particolare tipologia di vertigine da cervicale si manifesta nei soggetti tra i 60 e i 70 anni di età e presenta sintomi molto diffusi, come la cefalea, l’acufene e alcuni disturbi visivi
  • La Sindrome cervicale da dolore miofasciale: questa particolare tipologia presenta dei disturbi o dei dolori di natura muscolare, spesso accompagnati da dei “trigger point”, ovvero dei punti che attivano un malfunzionamento del nostro corpo

L’importanza della microcircolazione

La microcircolazione è in sostanza la parte più importante della circolazione sanguigna del nostro corpo, poiché si occupa di trasmettere a tessuti e organi tutti i nutrienti necessari al corretto funzionamento di questi, mantenendo quindi il nostro organismo in buona salute.

 

Risulta quindi molto importante, se non fondamentale, cercare in ogni modo di preservare questa funzione, per non incorrere in problemi nel corso degli anni a causa del fisiologico deterioramento del nostro corpo. Per migliorare la microcircolazione, il rimedio più utile è quello di attuare uno stile di vita sano e tenere un regime alimentare adatto e salutare, per permettere a tutte le cellule del nostro corpo di ottenere i nutrienti necessari al corretto funzionamento.

Estetica
Cos’è La mesoterapia?

Nel mondo dei trattamenti estetici, una procedura molto utilizzata e molto in voga è la mesoterapia. Questa tecnica, infatti, permette di recare parecchi benefici alla pelle e all’organismo, a partire dalla lotta contro la cellulite e le rughe, che impegna migliaia di donne ogni giorno, fino ad arrivare alla cura di dolori articolari. Andiamo però a vedere più nel dettaglio in cosa consiste questo trattamento e quando viene applicato.

In che cosa consiste la mesoterapia?

Il termine mesoterapia deriva da mesoderma, ossia lo strato della pelle di media profondità, che può essere, per l’appunto, raggiunto dalle sostanze utilizzate in questo trattamento. Il procedimento prevede l’utilizzo di piccoli aghi, tramite i quali vengono iniettati i farmaci per via intradermica, ossia nello spazio tra l’epidermide e il derma.

 

Rispetto alla classica somministrazione per via sistemica, questa metodologia prevede parecchi benefici, come la rapidità che ci impiega la sostanza curativa ad attivarsi, considerando anche la capacità di diminuire gli effetti collaterali.

 

Questo tipo di somministrazione, però, non può essere utilizzato per terapie che coinvolgono organi interni, ma solo se sono localizzate superficialmente. Durante la mesoterapia, vengono iniettate soluzioni contenenti amminoacidi, vitamine o minerali, ma il contenuto varia a seconda dello scopo e dell’organismo della persona che favorisce del trattamento.

Quali sono i benefici della mesoterapia?

Il campo di applicazione della mesoterapia è molto ampio e, per questo motivo, sono parecchi i benefici che comporta. In generale, questa tecnica permette di eliminare la ritenzione idrica e, quindi, permette all’organismo e alla pelle di disintossicarsi.

 

Questo trattamento può avere uno scopo estetico, quando vengono impiegate delle sostanze lipolitiche o che mirano a ringiovanire la pelle. I difetti che vengono curati sono la cellulite, le rughe e i segni d’invecchiamento, le adiposità distrettuali e le smagliature. Per quanto riguarda, invece, le applicazioni nell’ambito medico, la mesoterapia è indicata per i dolori riguardanti le articolazioni, oltre che l’apparato muscolo-scheletrico.

 

Difatti, sono proprio questi i benefici scoperti dal dottor Michel Pistor nel 1952, colui che viene considerato il pioniere di questa tipologia di terapia. Ad oggi, viene utilizzata in particolare per i microtraumi causati dallo sport, per le osteopatie e per i dolori alle articolazioni. Inoltre, questa procedura è utile per i casi di insufficienza venosa e linfatica.

 

Come spiegato in precedenza, gli effetti collaterali della mesoterapia sono contenuti, dal momento che il farmaco si concentra in un punto circoscritto e non sfocia in altre zone del corpo. Può capitare, comunque, a seguito di un trattamento che compaiano dei pomfi, a causa della rottura di un vaso, ma scompaiono da soli in breve tempo, oppure in alcuni casi la terapia può provocare ecchimosi o una sensazione di bruciore.

Quanto costa una seduta di Mesoterapia

La mesoterapia può essere effettuata solamente in strutture mediche autorizzate e da medici, mentre i centri estetici non hanno il permesso di utilizzare questo tipo di trattamento. Il costo di una seduta varia a seconda di diversi fattori: innanzitutto, la procedura a fini estetici ha costi maggiori rispetto a quella con scopi medici; inoltre, dipende anche dalla zona che deve essere trattata e dalle sostanze prescritte dal professionista, che vengono poi somministrate per via intradermica.

 

In generale, comunque, il costo di una seduta si aggira tra i 50 e i 100 euro, ma spetta ad ogni struttura stabilire il prezzo esatto. Quando si inizia un percorso di questo tipo, per ottenere dei benefici visibili, si intraprende un ciclo di trattamenti, che variano sempre a seconda dell’obiettivo e della risposta dell’organismo.

Trattamento mesoterapico: Enerpulse®

A partire dai benefici delle terapie mesoterapiche, sono state stati studiati metodi e macchinari, in grado di potenziare ancora di più questo processo. Uno di questi è sicuramente Enerpulse®, che, con il suo funzionamento, agisce direttamente sulle cellule e le aiuta a guarire e a ristabilire il corretto funzionamento e potenziale, nel caso della presenza di dolori cronici.

 

Il funzionamento del macchinario consiste nella produzione di impulsi magnetici, che possono raggiungere anche i 20 centimetri di profondità, caratteristica che permette a questa terapia di essere efficace anche per il metabolismo e il benessere delle funzioni delle cellule di tutto l’organismo, compresi gli organi interni come reni, intestino e pompa cardiaca.

 

Inoltre, il trattamento non è invasivo, è naturale e l’organismo lo riceve in maniera diretta. L’efficacia di Enerpulse® è totale, tanto che, dopo solo 2-5 sedute da 9-18 minuti, si possono osservare risultati netti e quasi totali.

Posturologia
Cos’è la ginnastica posturale?

La ginnastica posturale è una disciplina che si pone come obiettivo quello di migliorare la postura dell’apparato scheletrico di un dato individuo, questo viene reso possibile attraverso un importante rinforzo del tono muscolare ad essa circostante.

Esistono due differenti tipologie di ginnastica posturale: la prima, detta antalgica, svolge il proprio intervento verso la totale rimozione del dolore causato da una postura errata tenuta da un soggetto; la seconda viene definita a scopo preventivo, ovvero svolta in via precauzionale, prima che si possano presentare eventuali scompensi, più o meno dolorosi, dovuti a fattori legati la propria postura.

La ginnastica posturale, dunque, aiuta a migliorare la postura dei soggetti attraverso alcuni specifici trattamenti dedicati ad ambo i muscoli dinamici e statici del nostro corpo, così come verso le strutture che si occupano di permettere un adeguato movimento e sostegno.

In che cosa consiste la ginnastica posturale?

Ricorrere alla ginnastica posturale consiste nel, mediante specifici esercizi, migliorare l’allineamento di diverse zone critiche del nostro corpo in funzione di evitare sovraccarichi gravosi, in termini di peso, su di essi. Determinati sovraccarichi, infatti, con il trascorrere del tempo, potrebbero finire per creare scompensi alla nostra colonna vertebrale ed ai muscoli ad essa associati.

La ginnastica posturale agisce con determinati esercizi mirati, sull’intero corpo, andando così a prevenire eventuali disturbi futuri. Svolgendo gli esercizi sotto descritti infatti, si potranno prevenire eventuali comparse di dolore, mantenere in un corretto equilibrio la colonna vertebrale, decomprimerne i dischi e, in via più generica, adeguarsi il più possibile ad una postura il più adeguata possibile.

Quali sono gli esercizi di ginnastica posturale?

Trattando il tema degli esercizi relativi alla ginnastica posturale è necessario fare alcune distinzioni iniziali. Non va infatti ridotto il tema della postura limitatamente alla colonna vertebrale, incidendo infatti molte altre zone del corpo in una postura più o meno corretta.

  • Cervicale:

Gli esercizi di ginnastica posturale riguardanti la cervicale sono molteplici, anche se il più frequentemente utilizzato e conosciuto ricorre ad una banale flessione del collo. L’esercizio prevede un lento movimento della testa avanti-indietro e sinistra-destra, andando a toccare petto, schiena e rispettive spalle corrispondenti. Leggera variante del medesimo esercizio prevede una rotazione del collo, andando a toccare gli stessi punti sopraelencati. In entrambe le varianti va però tenuto bene a mente come la schiena vada mantenuta correttamente dritta.

 

  • Spalle:

Spesso si tende a far riferimento ad una sola schiena dalla postura non corretta; tuttavia, anche le spalle incidono in maniera importante. Alcuni esercizi possono però aiutare a risolvere questa dinamica: partendo da seduti con le gambe incrociate, vanno allargate le braccia all’altezza delle spalle mantenendo i palmi rivolti verso l’alto, a questo punto basterà spingere all’indietro i propri gomiti sino alla sensazione di tensione muscolare. Partendo dalla medesima posizione una variante prevede di abbracciare le spalle spingendole verso il centro della schiena, controllando accuratamente ambo inspirazione ed espirazione.

 

  • Schiena:

Giungendo poi alla zona maggiormente interessata in ambito di postura, diversi sono gli esercizi attuabili. Partendo a carponi, con gambe piegate e braccia tese verso il suolo, inarcate lentamente la schiena verso l’alto e verso il basso, mantenendo le rispettive posizioni per alcuni secondi. Partendo invece da posizione supina, piegare una gamba tirandola sino al petto con il braccio opposto. Il braccio corrispondente alla gamba va dunque alzato verso l’alto, mantenendo la posizione per una quindicina di secondi. Con testa, spalle e schiena ben aderenti al suolo, eseguire alcune ripetizioni alternando i lati dai quali l’esercizio viene svolto.

Marco Carlon e lo sport performance

Non solo ginnastica posturale per alleviare e far sparire ogni tipo di dolore o la ginnastica posturale preventiva, questa disciplina è molto attiva e scelta anche nel mondo dello sport. Il legame che accomuna le attività sportive con una postura corretta è chiaro e scontato, il lavoro alle spalle di esso, talvolta, no.

Esistono infatti figure specifiche specializzate in posturologia, in particolare nel ramo sportivo. È il caso del posturologo Marco Carlon, operante in quel di Milano, Roma, Monza, Como e specializzato anche nelle performance sportive. Per raggiungere infatti prestazioni sportive ai massimi livelli, Carlon utilizza un approccio molto efficace, in grado di fornire i risultati sperati in tempi brevi e, cosa più importante, duraturi nel tempo, permettendo così performance psicofisiche di assoluto livello.

Il Metodo CM®, ricorrente alla Posturologia, ma anche biotecnologie uniche quali: Biorisonanza CIEM System, Enerpulse®,  Geoprotex®, ed altre, solette e calze informate, alimenti speciali e integrazione erboristica, Mental Coach ed altro. Queste sono solo alcuni dei metodi utilizzati dal posturologo Marco Carlon, soluzioni nell’ambito dello sport performance che garantiscono maggior resistenza a sforzi, equilibrio, forza, controllo, flessibilità ed anche miglior lucidità e concentrazione. Ricorrere dunque a queste tecniche di posturologia si rivela utile sia in termini di una ginnastica posturale innovativa ma anche in termini psicologici, oltre che meramente fisici.

Alimentazione
Cosa sono i Macronutrienti? Quali le loro funzioni?

Alla base di una sana alimentazione troviamo i macronutrienti, ovvero gli elementi necessari alla ridistribuzione dell’energia nel corpo umano. Dovessimo suddividerli nel dettaglio, avremmo carboidrati, proteine e grassi, principi nutritivi presenti in qualsiasi cibo ingerito nella nostra quotidianità. Scopriamo le funzioni specifiche di ognuno di loro:

  • Carboidrati: si trovano in alimenti come la pasta, i cereali, il pane, la farina o le patate. I carboidrati svolgono un ruolo chiave nella produzione e successivo immagazzinamento dell’energia.
  • Proteine: si trovano in alimenti come legumi, pesce, uova, carne, latte e derivati. Costituiscono muscoli e cartilagine, ormoni ed enzimi, oltre a presenziare nella coagulazione del sangue, nella trasmissione nervosa e nelle funzioni immunitarie.
  • Grassi: si trovano in alimenti come olio d’oliva, semi oleosi, oli di semi, frutta secca a guscio e burro. Rivestono un ruolo di riserva energetica, oltre a costituire le membrane cellulari, gli ormoni e ad essere coinvolte nella regolazione dei processi infiammatori.

I prodotti Cross Food

Il mondo è pieno di persone con intolleranze alimentari: non è raro sentire di individui vittime della propria digestione, magari lenta e assai difficile, o del gonfiore intestinale. Tutto ciò, ovviamente, dipende da determinati alimenti, i quali possono risultare poco assimilabili dal nostro intestino, motivo per cui entrano in gioco i prodotti Cross Food.

Tali prodotti offrono un’alimentazione priva di glutine, lattosio o di qualsiasi caratteristica legata a patologie con un’alterata permeabilità intestinale. Un esempio classico sono le tisane o i mieli, grazie ai quali l’organismo riceve benefici curativi, come gli effetti depurativi, antidolorifici o riequilibranti del colesterolo.

La riduzione dell’apporto calorico e il miglioramento dell’apporto energetico

Quando si parla di macronutrienti, ovviamente, va considerata la differenza tra apporto calorico e apporto energetico. Il fabbisogno calorico giornaliero è definito come l’apporto di energia, sotto forma di calorie derivante dagli alimenti, necessario a compensare l’energia che ogni individuo spende giornalmente (dispendio energetico).

 

Questa definizione va inserita in un contesto di scrupolosa selezione degli alimenti stessi, perché non è detto che più calorie si ingeriscono e, qualitativamente parlando, più energia subentri nel nostro corpo. Che si tratti di vita sedentaria o altamente dinamica, la scelta dei macronutrienti va ponderata in maniera saggia ed equilibrata, distribuendo carboidrati, proteine e grassi in quantità sufficienti e coerente al ruolo che svolgono.

L’alimentazione Vulcanica

Le caratteristiche geologiche uniche dei terreni vulcanici ha fatto sì che alcuni alimenti diventassero iconici e prettamente legati alla cosiddetta “dieta vulcanica”. In Italia si parla di Dieta Mediterranea, ma senza comprendere davvero che deriva in realtà dalla Dieta Vulcanica. Va poi precisato che la Dieta Mediterranea originalmente era diversa da quella attuale, troppo ricca di carboidrati ad esempio, contraddicendosi infatti con una dieta tipica delle coste e di paesaggi montuosi. Appurato ciò, scopriamo alcuni dei cibi legati all’alimentazione vulcanica:

Olio extravergine d’oliva del Vulture

Nei pressi del vulcano di Vulture, in Basilicata, sono presenti diversi ulivi, grazie ai quali viene prodotto un particolare olio extravergine all’interno del quale si trovano tantissimi minerali.

Le antiche mele dell’Etna

Rinominate “Le mele più alte d’Europa”, i frutti coltivati nel parco naturale dell’Etna sono catalogabili in quattro varietà: cola, gelato, gelato cola e il cirino. La mela cola, battezzata così per il convento di San Nicola a Nicolosi, ha una forma cilindrica, mentre la varietà gelato possiede un colore paglierino, accompagnato da un gusto dolce e aromatico. La gelato cola, ovviamente, è un mix delle due varietà viste precedentemente, mentre la mela cirino è schiacciata, dal gusto dolce e dal colore verdino.

Pomodorino del piennolo del Vesuvio

Coltivati nell’area vesuviana, i pomodorini del piennolo contengono molto potassio e presentano una forma a “pizzo”, cioè con una puntina all’estremità. È utilizzato nella classica pizza napoletana o schiacciato sul pane, assieme olio, sale e basilico.

Infine gli alimenti a marchio CROSSFOOD, sono con materie prime di qualità e di queste terre vulcaniche appunto, ricette siciliane antiche, creati appositamente come cibi antinfiammatori, ma con attenzione al gusto.

Salute del Colon
Cos’è il colon-irritabile ? Quali i sintomi?

colon-irritabile: Quando si parla di disturbi intestinali, uno dei tratti dell’apparato digerente più delicati è sicuramente il colon. Prima di esaminare il tratto specifico, però, analizziamo a 360º i settori dell’intestino, così da comprendere quale parte del corpo umano analizzeremo nelle prossime righe. In primis abbiamo il piccolo intestino, comunemente chiamato intestino tenue, il quale comincia dalla valvola pilorica, necessaria a dividerlo dallo stomaco, e termina nella zona della valvola ileocecale, confinante con l’intestino crasso. Per 7 metri di lunghezza e con un diametro di medio di 4 centimetri, le tre sezioni sono il duodeno, il digiuno e l’ileo. L’altro settore, invece, è appunto l’intestino crasso: tale tratto comincia dalla valvola ileocecale e finisce in corrispondenza dell’ano. Mentre l’intestino tenue si divide in tre sezioni, l’intestino crasso presenta sei parti: cieco, colon ascendente, colon trasverso, colon discendente, sigma e retto, per un totale di 2 metri di lunghezza e 7 centimetri di diametro. La parte che ci interessa, in tal caso, è proprio l’intestino crasso.

Tornando alla problematica specifica, la sindrome del colon irritabile, spesso chiamata anche colite spastica, si presenta in maniera decisamente distinta rispetto alle altre malattie infiammatore intestinali, le quali mostrano già irregolarità nell’anatomia dell’intestino. Nella sindrome del colon irritabile, infatti, l’intestino mantiene un aspetto privo di anomalie.

Cos’è la sindrome del colon irritabile?

Cos’è la sindrome del colon irritabile?

La sindrome del colon irritabile è una condizione cronica che, se non trattata in maniera adeguata, può prolungarsi per diversi anni, anche con risultati poco piacevoli. Non parliamo di una malattia accostabile a casistiche ben più celebri, come il Morbo di Crohn o la colite ulcerosa, poiché tale cronicità non altera anatomicamente nessuna parte dell’intestino, ma presente dei classici disturbi infiammatori intestinali.

I sintomi e le cause del colon irritabile

Non si conoscono le esatte cause legate alla sindrome del colon irritabile, ma diversi studi hanno ipotizzato le più plausibili. Partiamo da quella più attendibile, ovvero una comunicazione anomala tra encefalo, fibre nervose e muscoli intestinali. Poiché l’intestino e l’encefalo sono legati da un’estesa rete di nervi, tale anomalia nella comunicazione porterebbe all’irritazione del colon. La relativa fisiopatologia, in breve, avviene nel seguente modo: visto che le protagoniste del processo digestivo sono le contrazioni delle cellule muscolari, se quest’ultime si contraggono esageratamente subentrano meteorismo, gonfiore addominale e diarrea. Al contrario, una contrazione poco ritmata provoca stipsi, feci secche o fin troppo dure.

 

Altri stimoli classici del colon irritabile possono riassumersi nelle seguenti circostanze:

 

Alterazioni ormonali: tra le persone più inclini all’infiammazione del colon ci sono le donne. Ciò ha portato i medici ad attribuire al ciclo mestruale e, di consulenza, agli ormoni un ruolo potenzialmente centrale tra le cause della sindrome del colon irritabile.

 

Alimentazione: diversi cibi possono risultare determinanti nel contribuire alla sindrome del colon irritabile, motivo per cui un’alimentazione sana ed equilibrata è un requisito necessario per prevenire tale dinamica. Tra gli alimenti spesso affiancati alla sindrome del colon irritabile troviamo cioccolata, cibi grassi, latte, bevande alcoliche e spezie.

 

Stress: una salute mentale quotidianamente soggetta allo stress presenzia in diverse persone affette da colite spastica.

Idrocolon terapia di Ipanacea

A cosa si può ricorrere, di conseguenza, per un efficace lavaggio intestinale? La soluzione a tale cronicità è NanoClean21. Il dispositivo, fornito di specola, è destinato al trattamento del lavaggio intestinale. Il trattamento avviene veicolando acqua, a temperatura e pressione controllata, con l’uso del dispositivo stesso. Ma come può l’acqua avere dei benefici così impattanti? Il liquido iniettato durante un lavaggio intestinale si aggiunge al volume delle feci, esercitando una pressione sulla muscolatura intestinale e stimolando intensamente la peristalsi e i riflessi di defecazione. L’acqua introdotta rimuove feci depositatesi nel tratto interessato dal lavaggio. Per ulteriori informazioni consultare il sito https://ibenesseresalute.it/product/nanoclean21mp3/

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Estetica
Parliamo di rughe e antirughe

Il primo segnale dell’invecchiamento visivo del nostro organismo è senza dubbio la comparsa delle rughe sul nostro volto. Il deterioramento della pelle è un fattore fisiologico per il nostro organismo, molte persone ne soffrono e cercano di porvi rimedio nei modi più disparati. Diversi studi hanno consentito di sviluppare prodotti in grado di rallentare il processo di invecchiamento della pelle, e in alcuni casi addirittura ringiovanirla.

Cosa sono le rughe e perché appaiono?

Le rughe rappresentano uno degli inestetismi più diffusi per molte persone, segni evidenti del passare degli anni e spesso causa di malessere psicologico. Le rughe sono dei solchi che si formano sulla nostra pelle a causa del cedimento del derma, lo strato superficiale, che si rendono visibili a tutti. Tutti possono essere soggetti a questo inestetismo, senza distinzione di sesso o etnia. La nostra pelle, per mantenere uno stato perfetto, ha bisogno di sfruttare al massimo due proteine in particolare: l’elastina e il collagene, agenti che appunto si occupano di mantenere elastico il derma e rallentare il processo di invecchiamento cutaneo. Queste due proteine vengono prodotte dai fibroblasti, cellule che svolgono questo compito specifico, ma che con l’avanzamento dell’età spesso possono diminuire e quindi rallentare la produzione delle proteine della pelle, fattore che inevitabilmente causa il mostrarsi delle rughe sul nostro viso, in particolare nelle zone di occhi, fronte e bocca. La causa dell’indebolimento dei fibroblasti è da ricercare nel comportamento dei vasi sanguigni con l’avanzare dell’età. Questi, infatti, con gli anni possono perdere elasticità e dilatarsi, causando un rallentamento del trasporto dei nutrienti alle cellule incaricate di produrre le proteine.

Quanti tipi di rughe esistono?

Esistono diversi tipi di rughe, in particolare parliamo di 4 tipologie diverse: le rughe gravitazionali, le attiniche, del sonno e d’espressione.
Le rughe gravitazionali, come lascia intendere il nome, derivano proprio dall’impatto della forza di gravità sulla pelle. In particolare, la causa scatenante di questo inestetismo è da ricercare nella perdita di elasticità del derma che avviene con l’invecchiamento e l’indebolimento delle cellule produttrici del collagene.

Le rughe attiniche vengono considerate dagli studiosi della pelle, come la tipologia più difficile da combattere, in quanto possono apparire già intorno ai 30 anni e in alcuni soggetti addirittura in età precoce. Ai nostri occhi, risultano come solchi sottili che conferiscono alla pelle un aspetto quasi stropicciato e che tende a prolungarsi e diventare permanente se esposto ad esempio ai raggi del sole. In particolare, l’esposizione smodata e eccessiva ai raggi UV contribuisce a danneggiare la produzione di collagene e il corretto funzionamento delle cellule del derma a causa delle radiazioni.

Le rughe del sonno, per l’appunto, appaiono a causa della compressione che il nostro corpo applica durante la notte, creando spesso espressioni innaturali che vanno quindi a modificare la normale posizione della pelle, specialmente sul viso quando lo appoggiamo al cuscino. Queste contribuiscono ad implementare le rughe già presenti e a crearne di nuove rendendo di fatto questo inestetismo più visibile ai nostri occhi.

 

Le rughe d’espressione sono appunto quelle più diffuse, si sviluppano principalmente attorno agli occhi e sulla fronte, le zone del viso più attive quando contraiamo i muscoli facciali.

Come prevenire le rughe?

Esistono diversi modi per prevenire o rallentare l’apparizione delle rughe sul nostro volto, da rimedi naturali fino a prodotti medici che negli anni si diffondono sempre di più. Le rughe gravitazionali sono particolarmente complicate da prevenire o limitare, non esistono rimedi naturali se non quello di stimolare la corretta elasticità del volto tramite esercizi di mimica facciale, oppure ricorrere all’utilizzo di creme cosiddette “anti-aging” che agiscono appunto nel tempo per rallentare l’invecchiamento cutaneo. Le rughe attiniche, come già scritto in precedenza, risultano essere quelle più difficili in assoluto da contrastare, ma esistono rimedi sia naturali, sia medici in questo caso.

 

È importante proteggere la pelle nel modo più completo possibile dall’esposizione ai raggi UV, per cui il consiglio è quello di munirsi di un prodotto che possa fare da schermo tra la nostra pelle e il sole. È altresì consigliato adattare uno stile di alimentazione sano ed equilibrato, ricco di antiossidanti naturali che contrastano i radicali liberi. Le rughe del sonno, o “da cuscino”, sono quasi impossibili da contrastare con l’utilizzo di prodotti medici, in quanto dipendono esclusivamente dalla posizione che assumiamo durante le ore notturne, per cui è consigliato modificare il modo in cui si dorme, per attenuare le conseguenze di una postura del viso inadeguata.


Le rughe d’espressione vengono combattute tenendo idratata il più possibile la pelle, evitando quindi in ogni modo la secchezza di questa e l’ispessimento cutaneo che contribuisce a sviluppare le rughe, attraverso prodotti adatti alla nostra pelle e con effetto rivitalizzante. Oltre questo, sono consigliati dei trattamenti tramite creme cosmetiche e alimentazione a ricca base di acqua, per rimpolpare le zone colpite da questi inestetismi.

Prodotti efficaci

Negli anni, lo studio medico dietro agli inestetismi della pelle si è sviluppato sempre di più, in particolare la società IPANACEA si è occupata di creare dei prodotti in grado di attenuare o contrastare la comparsa delle rughe: Ginseng e Pappa Reale è una crema tonificante a base di una miscela di oli vegetali che dona tono alla pelle rallentando la formazione delle rughe. Per ulteriori informazioni, visita questo link: https://ibenesseresalute.it/product/crema-ginseng-e-pappa-reale/
Da IPANACEA arriva anche il Siero Acido Ialuronico, una sostanza pura al 100% che agisce come trattamento intensivo anti-età. Per ulteriori informazioni, visita questo link: https://ibenesseresalute.it/product/siero-acido-ialuronico/

Un altro prodotto di IPANACEA che combatte gli inestetismi è la Crema contorno occhi al Ginseng, formata da un insieme di ingredienti naturali che tonificano e idratano la pelle. Per ulteriori informazioni, visita questo link: https://ibenesseresalute.it/product/crema-contorno-occhi-al-ginseng/

 

Posturologia
Il concetto di Postura Corretta?

Il concetto di postura corretta si può facilmente definire come una “deformazione coerente della gravità”, ovvero la corretta postura è la posizione del nostro corpo più adatta nello spazio che occupiamo a vincere la forza della gravità con l’utilizzo di energie minore possibile, sia questo in fase attiva, quindi in movimento, che in una fase di stazionamento del nostro corpo.

A concorrere nel mantenere una postura corretta sono diversi fattori, tra i quali anche emotivi, relazionali e psicologici, così come i feedback che i nostri piedi colgono dal terreno. In questo senso, ad esempio, un terreno piano conferirà feedback minori, un terreno più dissestato o con variazioni di contro, ne fornirà di maggiori. Discorso analogo vale anche per le calzature indossate: una scarpa molto alta darà infatti minori feedback rispetto ad una più bassa, che permetta di carpire di più il terreno per i nostri piedi.

La postura di un soggetto è data dall’ambiente in cui vive ed ha vissuto, che lo ha formato. Dunque, traumi fisici ed emotivi, stress, posture non corrette dovute alla propria attività professionale costanti in un periodo di tempo dilatato sono solo alcuni dei fattori che influenzano il mantenimento di una postura più o meno corretta da parte di un soggetto.

Come capire se la postura è corretta

Dopo una doverosa introduzione riguardo il concetto dell’avere una postura corretta da parte di un dato soggetto, passiamo ora al capire come verificare se la propria postura è effettivamente corretta o meno. Per controllare la propria postura, anche direttamente dalla propria casa, basterà porsi davanti al proprio specchio e chiudere gli occhi. La testa andrà piegata dapprima in avanti e poi all’indietro, come nel caso in cui stessimo annuendo, facendo in modo di tenere il proprio corpo nella posizione iniziale, neutrale, con le braccia rilassate e distese sui fianchi. Una volta fatto ciò basterà riaprire gli occhi ed esaminare la propria postura secondo i seguenti parametri:

  • Osservare la propria testa: se è o meno inclinata o ruotata da un lato o dall’altro
  • Osservare i fianchi: per vedere se questi sono o meno ruotati verso destra o sinistra
  • Osservare le spalle: per vedere se una delle due è o meno più in alto dell’altra
  • Osservare le braccia: se lo spazio tra esse ed il corpo non è lo stesso da entrambi i lati, questo indica una possibile rotazione del torace
  • Osservare le braccia e le mani: se entrambe le mani cadono o meno alla stessa altezza del corpo

Dopo un check frontale è necessario passare ad uno di profilo, con l’aiuto possibilmente di un famigliare o amico:

  • Osservare le orecchie: se esse risultano dritte o meno sopra le spalle, un inclinamento in avanti o indietro significherebbe anche un inclinamento anche della testa
  • Osservare il bacino: solitamente dovrebbe essere in linea con il resto del corpo, non inclinato in avanti o indietro
  • Osservare le spalle: anche queste dovrebbero essere in linea con il bacino, e non inclinate in avanti o indietro

Quale è la postura esatta

Passiamo ora a capire quale sia la postura corretta da mantenere. Generalmente, dopo i controlli possibili sopra riportati, un soggetto senza problemi di postura dovrebbe essere in grado di capire appunto quale sia una postura corretta. Sia frontalmente che di profilo, la testa non deve essere inclinata. Per quanto concerne le spalle, queste devono essere in linea col bacino, permettendo così una perfetta postura per la colonna vertebrale. Osservando i fianchi poi, questi non devono riportare torsioni laterali per permettere una perfetta postura per la colonna vertebrale. Braccia e mani, infine, non devono seguire un eventuale mal posizionamento delle spalle, ed essere dunque allineate in maniera simmetrica lungo i fianchi, e cadere alla stessa altezza lungo il corpo.

Il consiglio, nonostante i metodi sopraelencati utili per verificare la propria postura, è sempre quello di rivolgersi a professionisti competenti nel settore. Uno su tutti è il Dr. Marco Carlon, medico specializzato in posturologia dopo gli studi conseguiti concernenti le attività motorie. Il Dr. Carlon svolge la propria professione a Milano, concentrandosi prettamente in posturologia appunto, avvalendosi principalmente del metodo pancafit, esercitato anche nel Master ottenuto nel “Metodo Raggi” Pancafit.

Il metodo pancafit consiste nel riallungare in maniera omogenea la muscolatura del corpo. In questo modo, si vanno a migliorare funzioni di coordinamento e visive del corpo, oltre a curare problemi riguardanti la postura o il mal di schiena. Una seduta pancafit volta all’allungamento decompensato sfrutta particolari esercizi mirati, e pensati singolarmente per ogni individuo, meglio se seguito da personal trainer o personal coach, dunque, per raggiungere il risultato cercato. Una volta svolte sessioni di questi esercizi specifici, e completato il programma da svolgere, il metodo Pancafit sarà riuscito a conferire gradualmente al corpo una muscolatura allungata ed una più corretta postura.

Benessere
Cos’è la vitamina B12 e quando il corpo ne ha bisogno?

Il corpo umano, esattamente come quello di numerosi esseri viventi, ha bisogno di diverse vitamine per stare in salute. Tra queste, una delle più importanti è la vitamina B12, la quale deve essere costantemente assunta per evitare spiacevoli problemi come nella scarsa produzione di globuli rossi e nella formazione del midollo osseo.

Cos’è la vitamina B12?

La vitamina B12, anche chiamata cobalamina, fa parte del gruppo di vitamine idrosolubili, ovvero diluibili in acqua, che non possono essere accumulate dal nostro organismo, ma che devono essere assunte in maniera costante attraverso l’alimentazione. Questa particolare vitamina, inoltre, non subisce variazioni di calore.

I benefici della vitamina B12

Come detto prima in maniera superficiale, la vitamina B12 ricopre un ruolo fondamentale nella produzione dei globuli rossi e nella formazione del midollo osseo. Questa è anche coinvolta nel metabolismo degli amminoacidi, degli acidi grassi e negli acidi nucleici, coadiuvando la sintesi del DNA e dell’RNA. Tutta questa serie di motivi sono abbastanza esemplari di quanto la vitamina B12 sia necessaria per il nostro organismo. È inoltre particolarmente importante l’assunzione di alimenti che ne contegno da parte di donne in gravidanza, in modo da fornire abbastanza vitamina B12 anche al feto.

Quando abbiamo carenze di vitamina B12?

A dire il vero, è difficile riscontrare carenze di vitamina B12 in un essere umano. Tuttavia, i casi che maggiormente potrebbero verificare un’insufficienza di cobalamina sono le persone che seguono una dieta vegetariana particolarmente stretta o chi ha dei problemi intestinali per quanto riguarda il meccanismo di assorbimento. La prima causa è dovuta al fatto che non esistono piante o vegetali in grado di soddisfare il fabbisogno di vitamina B12 di un essere umano, che si attesta intorno ai 2-2,4 mcg o a quasi il doppio per quanto riguarda le donne in gravidanza, in modo da fornire al feto il giusto quantitativo di cobalamina.

 

Chi, comunque, segue una dieta vegetariana in modo ferreo, al giorno d’oggi ha l’opportunità di integrare la vitamina B12 proprio per mezzo di integratori specifici, facendo sì che non si manifestino particolari carenze che potrebbero poi causare dei problemi all’organismo.

 

Le cause di carenza di vitamina B12 sono disturbi del sistema nervoso e una sorta di anemia definita “perniciosa”. Tutto ciò deriva proprio da una cattiva produzione di cellule del sangue, di cui abbiamo visto la vitamina B12 è fortemente responsabile. Inoltre, è importante che le donne in gravidanza mantengano buono il proprio livello di vitamina B12, in modo da evitare conseguenze dannose sul nascituro. La carenza di vitamina B12 viene attestata in seguito ad un’analisi del sangue, dove si possono riscontrare quindi tutti i valori che riguardano la cobalamina.

Gli alimenti ricchi di vitamina B12

Come detto poc’anzi, piante e vegetali non contengono vitamina B12. Alcune alghe, il lievito di birra e alcuni cibi di origine orientale come il tempeh ne contengono quantità minime, inutili dato che non sono assimilabili dall’organismo umano. La cobalamina è maggiormente presente in tutti gli alimenti di origine animale come carne, pesce, latte, uova e nel fegato. Tuttavia, solamente una percentuale viene assorbita dal corpo umano: circa il 60% in caso di carne e latte; circa il 30% in caso di pesce; meno del 10% nel caso delle uova. Almeno un terzo del totale viene perso per via della cottura.

 

Per questo motivo è utile seguire una dieta varia, composta sì da verdure, ma anche da altri cibi. Ricordiamo però che anche l’eccesso di vitamina B12 può portare dei problemi, riguardanti soprattutto i reni e accelerando il battito cardiaco. È bene dunque non abusare di questi cibi sopracitati.

Benessere
Cos’è la Clorofilla e a cosa serve?

Una delle sostanze più comuni del mondo vegetale è la clorofilla: un pigmento di colore verde presente nelle piante che svolge un ruolo fondamentale nella fotosintesi, ossia il processo biochimico grazie al quale le piante si procurano nutrimento, tramite la trasformazione dell’anidride carbonica presente nell’aria in zuccheri e carboidrati.

 
Inoltre, in questo procedimento viene emesso ossigeno, fondamentale per la sopravvivenza degli esseri viventi. La clorofilla, però, oltre ad essere necessaria per il ciclo vitale dell’uomo, presenta anche alcune importanti proprietà che danno benefici al nostro organismo; andiamo a scoprirle nel dettaglio.

Quali Benefici porta la Clorofilla?

La clorofilla, oltre ad essere essenziale nella produzione di ossigeno, comporta alcuni benefici per l’uomo. Innanzitutto, la struttura della sua molecola è simile a quella dell’emoglobina, essendo costituita da quattro anelli pirrolici, con la sola differenza che l’atomo centrale è il magnesio e non il ferro. Questa analogia le permette di avere proprietà antianemiche e di rimarginazione delle ferite, così come di purificazione del sangue. Inoltre, i benefici della clorofilla riguardano anche l’intestino, dal momento che aiuta a riequilibrare la flora batterica, oltre che il metabolismo, visto che permette di ridurre sensibilmente l’accumulo di peso.

Le sue molteplici caratteristiche sono state approfondite soprattutto negli ultimi anni e sono state rivelate anche le sue proprietà antiossidanti, che le permettono di essere un’importante alleata contro le sostanze cancerogene come le aflatossine; una scoperta notevole che rende la clorofilla un’alleata dell’uomo nella prevenzione contro i tumori, soprattutto verso quelli che interessano colon e fegato. Insomma, i benefici della clorofilla per il nostro organismo sono molteplici e si tratta di una sostanza che può contribuire in maniera rilevante alla salute e al benessere.

Dove si trova la Clorofilla

Come spiegato in precedenza, la clorofilla è il pigmento naturale che dona il colore verde alle foglie delle piante e, per questo motivo, ne sono ricche le verdure, soprattutto quelle a foglia larga. L’alimento a contenerne di più è il prezzemolo, con circa 170 mg ogni 100 grammi, seguito da spinaci, lattuga, rape, cicoria e rucola. In ogni caso, anche alimenti come i broccoli, i piselli, i peperoni verdi, i cetrioli e gli asparagi sono tra quelli che ne hanno un quantitativo maggiore. P

Per aumentare, quindi, il consumo di clorofilla bisogna virare principalmente sulle verdure, ma anche l’alga spirulina, la moringa e, soprattutto, l’olio di oliva sono cibi con un elevato contenuto di essa. Inoltre, spesso viene impiegata in cucina sfruttando le sue proprietà di colorante in alimenti come la pasta fresca o il pane. Considerando tutti i benefici che il consumo di clorofilla porta al nostro organismo, poi, sono stati creati alcuni integratori alimentari, anche se la maggior parte sono a base di clorofillina: un suo derivato che, a differenza sua, è solubile in acqua.

Da Ipanacea “Sirafilla”

Come abbiamo potuto constatare, se si assume una giusta quantità di clorofilla regolarmente, si possono trarre benefici enormi per il proprio organismo, soprattutto per quanto riguarda la protezione verso le sostanze cancerogene. Per questo motivo, Ipanacea, società che propone prodotti volti alla salute della persona, ha creato SiRaFilla, un estratto che non solo contiene clorofilla, ma, insieme ad essa, sono presenti anche altre due sostanze molto importanti per il benessere: il Rame e la Silice Organica.

Il Rame, oltre ad essere un elemento importante all’interno nostro organismo, visto che è presente in tutti i tessuti organici, oltre che nei processi di cicatrizzazione, nella sintesi dell’emoglobina e nella produzione di collagene e melanina, ha anche modo di potenziare il potere della clorofilla, comportandosi da veicolante rispetto ad essa e favorendone il trasporto.

Per questo motivo, la SiRaFilla aiuta il corpo a svolgere al meglio le proprie funzioni soprattutto in presenza di situazioni critiche come possono essere le malattie autoimmuni, i tumori, i problemi gastro-intestinali o i problemi circolatori. La Silice Organica, invece, è una sostanza presente soprattutto nei tessuti, nelle ghiandole endocrine, nelle cartilagini, nel fegato e nelle pareti vascolari ed è essenziale per ristrutturare le fibre di elastina e collagene, per rigenerare le cellule e per il metabolismo.

Quando si nasce si possiede una quantità di essa tale da permettere una corretta crescita e difesa dell’organismo, ma col passare del tempo essa va a diminuire e non è possibile assimilarla dal silicio minerale, privo di carbonio, in quanto il nostro organismo non è in grado di convertirlo. Alla luce di questo, l’assunzione di SiRaFilla, e quindi di Silice Organica, comporta parecchi benefici come il rafforzamento delle difese immunitarie e una migliore cicatrizzazione ed è indicata per chi soffre sia di disturbi lievi come l’acne o la stanchezza, sia di patologie come il cancro, l’Alzheimer o problemi cardiovascolari.