Epilessia: cosa è e come affrontarla

L’epilessia è una malattia neurologica che colpisce il cervello dei soggetti che ne soffrono. Questa si manifesta nella maggior parte dei casi tramite crisi epilettiche, le quali sono riconoscibili per leggere alterazioni dello stato di coscienza della persona, che può raggiungere nei casi più gravi anche le convulsioni fisiche. Si tratta di mancato controllo di scariche elettriche dirette ai neuroni, le quali finiscono poi per provocare appunto le crisi.

 

È bene chiarire come chi soffre di epilessia non soffra di un disturbo mentale; infatti, quando le persone epilettiche non sono in un momento nel quale vivono attacchi sono totalmente ed assolutamente normali, dal punto di vista sia psicologico che fisico. L’epilessia può assumere molte forme e manifestarsi in altrettante, così come può comparire ad ogni età, senza vincoli precisi. Risulta essere importante sapere come trattare chi ne è affetto e conoscere come affrontare una eventuale crisi. Certamente bisogna cercare di mantenere il più possibile calma e tranquillità, sia in sé stessi che nella persona epilettica. Bisognerà poi accertarsi che questa non posso arrecare danni a sé o ad altri, mettendola così dunque in sicurezza e adeguatamente allontanata da eventuali pericoli nel momento della crisi. Nonostante nella maggioranza dei casi le crisi si risolvano senza particolari conseguenze, è sempre buona premura avvertire un servizio medico o contattare il prima possibile il 118. Al fine di fornire maggior supporto alle autorità competenti, potrebbe risultare utile annotarsi orario di inizio e fine della crisi in atto.

 

Cosa è L’epilessia?

Come detto in precedenza, l’epilessia è una particolare malattia neurologica che affligge il nostro cervello e, per via di una predisposizione dello stesso, porta a persistenti crisi epilettiche nella persona. Queste possono capitare una volta nell’arco di una vita intera, o ripetersi saltuariamente in particolari circostante specifiche, ma questo non vuol dire che una persona soffra di epilessia. Si può infatti dire che il sintomo principale di questa malattia si manifesti con le citate crisi epilettiche. I neuroni della persona affetta ricevono una scarica elettrica anomala, semplicemente non controllata, la quale provoca la crisi nei pressi delle cellule nervose del cervello. Le crisi si manifestano con alterazioni momentanee dello stato di precedente coscienza del soggetto, salvo spingersi, nei casi più gravi, sino a provocare nel corpo movimenti non controllati, sino a spingersi eventualmente alle convulsioni.

 

Quali sono i sintomi dell’epilessia?

L’epilessia come detto è causata da una attività anomala a livello di cellule cerebrali, le quali in certi casi non controllano determinate scariche elettriche ricevute. Spesso così, i sintomi dell’epilessia risultano essere:

  • Perdita di coscienza
  • Perdita di consapevolezza
  • Momentaneo stato di confusione
  • Movimenti involontari di arti superiori ed inferiori (sino a culminare con le convulsioni)
  • Estraniarsi psicologicamente da un certo contesto
  • Presentarsi di deja-vu

Va sottolineato come questi siano solamente sintomi generici di stati di epilessia, e come i sintomi possano in realtà differire a seconda della tipologia di crisi epilettica che va verificandosi. Esistono infatti due macro-tipologie di crisi epilettiche: convulsioni focali e convulsioni generalizzate.

Queste ultime si dividono fino a sei sottocategorie:

  • Crisi di assenza
  • Convulsioni toniche: provocanti irrigidimento dei muscoli
  • Convulsioni atone: provocanti perdita del controllo dei muscoli
  • Contrazioni cloniche: interessano collo, braccia o viso
  • Crisi miocloniche: scosse a livello di arti inferiori e superiori
  • Crisi tonico-cloniche

Quanto invece alle convulsioni focali, queste si dividono in due sole sottocategorie quali semplici e complesse. Le seconde in particolare sono solite portare, nella maggior parte dei casi, ad una perdita di coscienza, a differenza delle prime. Rientrano nelle convulsioni focali tutte le manifestazioni sensoriali, sensitive e/o motorie. Nelle crisi focali più gravi si può perdere coscienza sino ad un ammontare di tempo pari a circa 10 minuti, nel corso del quale il soggetto può non rispondere a normali stimoli esterni e rendersi protagonista di movimenti ripetuti e ritmati quali sfregamenti, masticazione o camminare in cerchio compulsivamente.

 

Quali sono le cause dell’epilessia?

Parlando di epilessia e cause legate allo scatenarsi della stessa, va detto come in buona parte dei casi riportanti questa patologia, le ragioni che danno origine al problema non sono totalmente note. In altri casi invece, il nascere dell’epilessia può essere invece fatto risalire a:

  • Verificarsi di gravi traumi cranici
  • Condizioni cerebrali patologiche: tumori al cervello o ictus
  • Patologie infettive: aids, encefalite virale, meningite ecc.
  • Lesioni antecedenti alla nascita: malnutrizione, mancanza di corretta affluenza di ossigeno, infezioni della madre
  • Problemi legati allo sviluppo: presenza di neurofibromatosi e/o patologie legate allo spettro dell’autismo
  • Fattori congeniti: epilessia trasmessa geneticamente