Intolleranze alimentari
Intolleranze alimentari: come capire se si hanno
Cosa sono le intolleranze alimentari?
Al giorno d’oggi si è soliti sentir parlare di intolleranze alimentari o reazioni avverse del metabolismo a qualsivoglia tipologia di cibo. Dalle categorie più disparate di nutrimenti assunti alle reazioni di diverso tipo, prima di commentarle è però necessario aver ben chiaro un concetto, non così semplice come si è spesso soliti pensare: Cosa sono le intolleranze alimentari?
Le intolleranze alimentari rientrano in un gruppo vasto e spesso non adeguatamente classificato o ben noto, quello dei disturbi causati da reazioni avverse in seguito all’assunzione di una tipologia di cibo. Fatta questa doverosa ed importante premessa vanno poi svolte due successive distinzioni. Tra le reazioni avverse al cibo distinguiamo infatti reazioni tossiche e non tossiche, passando poi al secondo step, quello che suddivide a sua volta le reazioni non tossiche in allergie e, appunto, le intolleranze alimentari. A questo punto va chiarito come si parli realmente e correttamente di intolleranza alimentare, o allergia a più ampio raggio, quando la reazione avversa al prodotto non è causata dal nostro sistema immunitario: in questo senso la classificazione di non tossiche precedentemente citata. Nota a margine per sottolineare come le allergie alimentari siano molto meno comuni di quanto si possa pensare, a differenza invece delle più diffuse intolleranze di cui molti soggetti possono dirsi affetti.
Come capire se si è intolleranti a qualche alimento
Una volta chiarita la giusta classificazione e definizione di intolleranze alimentari si può passare allo step successivo, ovvero quello necessario a far sì che una certa intolleranza venga resa nota ad un potenziale paziente affetto da essa. Per poter individuare una possibile intolleranza alimentare esistono diverse tipologie di esami e test specifici effettuabili. Dagli esami cutanei a quelli del respiro sino agli esami sierologici: rispettivamente denominati più comunemente prick test, breath test (utile a scovare eventuali intolleranze legate al lattosio) ed i classici esami del sangue.
Un’altra strategia utile al fine di scovare eventuali alimenti che possono provocare intolleranze nel proprio organismo è una strategia confermativa. Nello specifico, uno o più alimenti sospetti vengono esclusi dalla propria consueta dieta per un intervallo di circa 2 o 3 settimane e si registrano eventuali scomparse di reazioni avverse. Se una volta reintegrati gli alimenti indiziati, in seguito alla sparizione delle reazioni, contestualmente alla loro reintroduzione nel proprio piano alimentare queste dovessero riaffiorare si potrebbe dunque parlare con ogni probabilità di intolleranza alimentare dovuta allo specifico alimento in questione.
Test ipersensibilità alimentare
Per verificare di non soffrire in modo alcuno di ipersensibilità alimentare, rivolta nello specifico ad alcune pietanze, esistono diverse tipologie di test differenti che è possibile svolgere. Uno su tutti sta guadagnando via via fama e meriti per l’efficacia del proprio metodo, conosciuto con il nome di Test 108 Alimenti. Oltre ad aiutare a scoprire la presenza di eventuali intolleranze alimentari, il test 108 alimenti analizza un’ampia gamma di alimenti, spaziando tra le categorie più disparate. Dagli alimenti più comuni e presenti sulle nostre tavole a quelli meno usuali, lo scopo dell’analisi del test in questione è quello di misurare il numero di anticorpi totali prodotti dal nostro organismo in risposta ad uno o più alimenti dei 108 presi in considerazione.
Viene da sé che più alto sarà il numero e più alta sarà la probabilità di avere una qualche tipologia di intolleranza alimentare nei confronti di esso. In particolare, il test 108 alimenti volto alla scoperta di eventuali intolleranze alimentari è indicato per i soggetti in sovrappeso, che soffrono di tensione addominali, insonnia, emicrania e gonfiore agli arti. Il test che può svelare casi di eventuale ipersensibilità alimentare, tuttavia, è aperto a persone di ogni età, dai bambini agli anziani, non essendo in alcun modo invasivo e rilevando le proteine che in qualche modo rischiano di danneggiare l’organismo del soggetto in questione. Quanto alle modalità del test, va chiarito come sia particolarmente rapido, non impegnativo ed assolutamente indolore. Prevedendo infatti un solo e semplice prelievo di sangue, effettuabile ad ogni modo anche senza essere stati a digiuno per un sufficiente ammontare di ore prima dello svolgimento dell’operazione in questione.